Redazione

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Si chiuderanno nel pomeriggio i Campionati Europei di biathlon 2021 di Duszniki-Zdroj (Polonia), che oggi prevedono le due staffette miste. In mattinata si è disputata la single mixed, che ha visto un netto successo da parte della coppia tedesca composta da Stefanie Scherer e Justus Strelow, che regalano alla Germania il primo oro della competizione utilizzando solamente cinque ricariche. La medaglia d’argento è andata alla Francia con una grandissima frazione finale con Emlien Claude che è abile a rimediare al giro di penalità in cui è incorsa la compagna di squadra Caroline Colombo quando all’ingresso al sesto poligono si trovava in testa alla gara: per la Francia, alla prima medaglia nella competizione, il distacco è pari a 21.0”. Terza posizione per una Russia che forse partiva con i favori del pronostico, ma se Larissa Kuklina ha mostrato un buon livello, non si può dire lo stesso di Evgeniy Garanichev, che nell’ultimo giro è incorso in una vera e propria crisi sugli sci che sarebbe potuta costargli la medaglia. Per il duo russo, che ha utilizzato 6 ricariche complessivamente, il ritardo dai vincitori è di 26.7”.

Ad un passo dal podio e dalla medaglia continentale l’Italia, con Rebecca Passler e Daniele Cappellari che confermano l’ottimo adattamento a questo format dopo il podio ottenuto la scorsa settimana nella tappa di Ibu Cup di Arber. Nonostante l’utilizzo di sette ricariche complessive gli azzurri hanno ben figurato.

La partenza per la giovane Rebecca Passler, classe 2001, è stata decisamente in salita con le tre ricariche utilizzate, passando il testimone al friulano Cappellari con 38.3” secondi dalla testa: da lì in poi è svoltata la gara degli azzurri che sono riusciti a tornare in lotta per il podio e a resistere in terza posizione fino all’ultimo giro, quando l’atleta delle Fiamme Oro ha provato a resistere all’attacco del francese Claude e a riportarsi sul russo Garanichev, chiudendo in quarta posizione a 29.1” dalla Germania. Ottima comunque la prova degli azzurri nella velocità di esecuzione dei colpi e nell’utilizzo delle ricariche, fattore che ha permesso di mettersi alle spalle nazionali più quotate come Ucraina, Norvegia e Svezia che chiudono rispettivamente in quinta, sesta e settima posizione. Appuntamento alle ore 13.00 con la staffetta mista tradizionale.

Ormai ufficiale, lo sci di fondo femminile ha la sua Klæbo. Viene però dalla Svezia, è Linn Svahn. La giovane svedese, classe ’99, si è imposta anche a Falun mostrando tutta la sua classe e la cattiveria di chi ha voglia di vincere sempre. Per lei è la quarta vittoria stagionale in una sprint, la terza consecutiva. È la prima a vincere tre volte consecutivamente da quando lo fece una sua compatriota, Stina Nilsson, nel 2018/19.

A Falun, dove ieri ha già vinto la mass start in classico, Linn Svahn è stata protagonista di una gara splendida, nella quale ha controllato a proprio piacimento le batterie per poi dare la zampata vincente in una finale condotta come aveva in mente al cancelletto Svahn è sempre stata nelle posizioni di testa per poi approcciare la discesa alle spalle di un’ottima Lampic. Sul rettilineo che precede l’ultima curva la giovane svedese si è affiancata alla slovena, per poi sorpassarla all’esterno e con cattiveria chiuderle lo spazio sull’ultima curva, prima di lasciare andare i suoi cavalli sul rettilineo finale. Alle sue spalle Lampic che in spaccata è riuscita a respingere l’attacco di Sundling e non consentire alla Svezia di festeggiare un’altra doppietta. Ai piedi del podio è ancora Svezia con Hagström, mentre quinta e sesta hanno chiuso Tiril Udnes Weng e Ane Appelkvist Stenseth.

Fuori in semifinale Anna Dyvik e Jessie Diggins, giunte rispettivamente terza e quarta nella prima batteria di semifinale che ha qualificato Svahn e Tiril Udnes Weng. Dall’altra semifinale, molto veloce, sono passate in quattro, con Stenseth e Hagström rientrate da lucky loser dopo essere giunte alle spalle di Lampic e Sundling. Fuori Falkm e Ribom.

Out nella prima semifinale una bravissima Lucia Scardoni, capace ancora una volta di superare la sua batteria dei quarti. L’azzurra, nonostante abbia dato l’impressione di non essere nella miglior condizione, ha lottato come una leonessa in una velocissima seconda batteria dei quarti di finale, dove Tiril Udnes Weng, Anna Dyvik e Ane Appelkvist Stenseth hanno tirato a mille. Quinta all’inizio del rettilineo conclusivo, la veneta con un grandissimo finale è riuscita a recuperare la tedesca Gimmler e beffarla in spaccata, catturando il passaggio del turno con grande generosità, andando forse anche oltre le proprie energie odierne. Per l’azzurra nulla da fare in una semifinale tostissima con Linn Svahn, Tiril Udnes Weng, Anna Dyvik e Jessie Diggins, da lei chiusa al sesto posto per una dodicesima piazza finale. Ma ancora una volta sono arrivati buoni segnale dalla veneta.

Eliminata nei quarti di finale la rientrante Maiken Caspersen Falla, non ancora nella condizione migliore e beffata nella sua batteria dalle svedesi Ribom e Sundling. Fuori anche Lotta Udnes Weng, che nella prima batteria è finita alle spalle di Svahn e Diggins. Protagonista sfortunata, invece Louise Lindström. La ventenne svedese, campionessa mondiale juniores sprint, è finita a terra in partenza ben due volte. La prima sbilanciandosi al cancelletto, la seconda quando le ha ceduto il bastone mentre si rialzava. Con coraggio comunque la giovane si è rialzata ed è andata avanti per qualche metro senza bastoni prima di ricevere l’aiuto dei tecnici. Sicuramente la giovane svedese finirà sull’account Instagram di Fondisti Senza Gloria, in un misto di ironia ma anche stima per il coraggio di non mollare.   

Non hanno passato il taglio della qualificazione le altre due azzurre in gara. Greta Laurent ha chiuso 31ª beffata di un centesimo da Anna Svendsen. 37ª posizione per Caterina Ganz, che è apparsa però in crescita in qualificazione.


CLASSIFICA FINALE
1ª L. Svahn (SWE)
2ª A. Lampic (SLO)
3ª J. Sundling (SWE)
4ª J. Hagström (SWE)
5ª T.U. Weng (NOR)
6ª A.A. Stenseth (NOR)
7ª A. Dyvik (SWE)
8ª J. Diggins (USA)
9ª H. Falk (SWE)
10ª J. Joensuu (FIN)

L’italiana
12ª Lucia Scardoni

Imbattibile Jarl Magnus Riiber. Il campione norvegese si è imposto nella Gundersen da 10 km del Seefeld Triple disputando una prova sul fondo di altissimo livello. Riiber ha tenuto un ritmo alto fin dall’inizio, riuscendo ad incrementare il suo vantaggio fino a sfiorare i 50” sulla coppia all’inseguimento formata da Akito Watabe e Ilkka Herola. Il finlandese ha subito agganciato il giapponese per poi fare tutta la gara assieme al lui.

Mancavano soltanto il tappeto rosso ed i petali di rosa ad accogliere Riiber sul rettilineo finale. Un’autentica passerella finale per il campione norvegese che, a meno di eventi clamorosi, sembra aver ipotecato il Seefeld Triple.
Alle sue spalle Herola e Akito Watabe si sono dati battaglia fino alla fine, quando il giapponese, più fresco avendo speso meno durante la gara, è riuscito a beffare il finlandese, che ha comunque portato la Finlandia sul podio. Per loro il distacco è stato di 33”.

Un quartetto formato da tre tedechi e un austriaco ha chiuso dalla quarta alle settima posizione. Nella volata di gruppo l’ha spuntata Frenzel, capace di mettersi alle spalle Geiger, Riessle e Lamparter. Ottava piazza a 1’48”7 per un fantastico Joergen Graabak, capace di risalire tantissime posizioni sugli sci assieme a Jens Luraas Oftebro, da lui battuto in volata. A chiudere la top ten Espen Andersen.

Per quanto riguarda l’Italia, Alessandro Pittin e Samuel Costa sono riusciti nel loro obiettivo di risalire fino alla zona punti. Il friulano delle Fiamme Gialle ha concluso 26° dopo aver rimontato undici posizioni, a 3’20” dalla vetta. Per lui l’undicesimo posto sugli sci. Costa si è piazzato invece 28° a 3’26”. Per entrambi l’amarezza di aver compromesso il Triple con l’infausto PCR di venerdì che sfortunatamente è stato poi utilizzato per l’ordine di partenza della prima gara. Missione compiuta da un bravissimo Raffaele Buzzi, che grazie al 35° posto odierno, arrivato a seguito di un’ottima prestazione sugli sci, è riuscito a qualificarsi per la competizione di domani. Amaro in bocca invece per Kostner, rimasto fuori dai giochi con il 41° posto ad appena 1’”7 dal 40°.

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Sono in corso di svolgimento i Campionati Europei di biathlon 2021 di Duszniki-Zdroj (Polonia), che oggi prevedono le due gare ad inseguimento con la partenza fissata dai distacchi ottenuti nella sprint di ieri. Nella prova maschile c’è stata una bella rimonta dell’ucraino Artem Pryma, che si toglie così certamente la più bella soddisfazione della stagione dopo i due sesti posti ottenuti nell’individuale e nella sprint. Nonostante i tre errori commessi al tiro (1+0+1+1), l’ucraino classe 1987 ha avuto la meglio per 6.6″ sul ceco Michal Krcmar (0+0+0+1), con un argento che poteva essere un metallo più pregiato se avesse trovato il 20/20: bronzo per il norvegese Haavard Gutuboe Bogetveit (classe 1992, 0+0+1+2), che si è difeso dal ritorno del tedesco Kuehn, chiudendo a 12.5” da vincitore.

Fuori dal podio dunque la Germania, che vede come migliore dei propri rappresentanti proprio Johannes Kuehn (0+0+1+2), che ha chiuso la sua gara in quarta posizione a 18.6”. Più distanziato a 21.0” il giovane norvegese classe 1999 Filip Jeld Andersen (3), che precede il connazionale Sivert Bakken (5): settima posizione per lo svizzero Jaeger (4), oro nella sprint. Ottava piazza per il tedesco Dominic Schmuck (3), che nel finale ha resistito alla rimonta del lituano Vytautas Strolia, che ha trovato il 18/20. Chiude la top ten il norvegese Erlend Bjoentegaard (4), tra gli atleti più attesi in questa competizione, a 54.4” dal vincitore.

Quattro gli atleti azzurri impegnati nella prova odierna: il migliore è il friulano delle Fiamme Oro Daniele Cappellari, che ha condotto un abile rimonta dalla 33esima alla 15esima posizione finale trovando il 20/20 al tiro: un peccato per l’azzurro che è uscito dal poligono in decima posizione e ha perso terreno nel corso dell’ultimo giro, completando la sua prova con un distacco appena superiore al minuto. Più falloso al tiro invece Giuseppe Montello. Per l’atleta dell’Esercito classe 1992 sono stati pesanti i tre errori commessi nella prima serie in piedi (1+0+3+1), quando l’azzurro si stava giocando un piazzamento nei pressi del podio: Montello ha chiuso in 214esima posizione precedendo Patrick Braunhofer. Il carabiniere della Val Ridanna è stato preciso al tiro con il 20/20, risalendo dalla 53esima alla 25esima posizione finale. Chiude la sua prova in zona punti anche il livignasco Saverio Zini, 34esimo con tre bersagli mancati (1+0+2+0). L’appuntamento è fissato per domani, in programma ci sarà prima la single mixed e poi la staffetta mista che andrà a chiudere i Campionati Europei.

È ancora festa polacca Duszniki Zdroj grazie alla sorprendente vittoria in rimonta di Kamila Zuk, capace di recuperare dalla 18ª posizione della sprint grazie ad una prova superlativa. La ventitreenne polacca ha mostrato una solidità superiore rispetto a quella delle sue avversarie, chiudendo tutti i venti bersagli in gara, cercando di non esagerare sugli sci, tranne all’ultimo giro quando è andata a tutta per non far tornare da dietro le proprie avversarie e anzi è riuscita addirittura a guadagnare. Zuk, che in Coppa del Mondo vanta come miglior risultato un sesto posto, è stata veramente molto matura nell’ultima serie quando non si è lasciata condizionare dalle avversarie, ha sparato con i suoi ritmi senza forzare e pensando unicamente a coprire tutti i bersagli. La scelta vincente. Un oro bellissimo anche per le emozioni che hanno travolto la polacca dopo la gara, quando è scoppiata in lacrime per questo successo ottenuto in casa. Vista la giovane età, questa vittoria potrebbe magari riportarla ai buonissimi risultati ottenuti nella fase centrale della stagione 2018/19.

Sul podio con la polacca sono salite quindi le norvegesi Erdal e Skrede, con quest’ultima, appena ventenne, bravissima nell’ultimo giro a saltare Kuklina recuperandole dieci secondi e conquistare il bronzo. La russa è forse la grande sconfitta della gara, non soltanto per le attese della vigilia, ma anche per il mondo in cui l’ha condotta, andando in testa dopo il primo poligono e arrivando alla terza serie con un errore di margine sulle avversarie. Il doppio errore nella prima serie in piedi l’ha risucchiata nel gruppo, prima di mancare l’ultimo colpo anche nella serie conclusiva e perdere così non solo l’oro ma anche la possibilità di conquistare altre medaglie.

Gara coraggiosa quella di Stina Nilsson, partita a tutta nei primi due giri con il pettorale 42. La svedese è arrivata al secondo poligono addirittura in 15ª posizione per poi restare nella top venti dopo l’errore a terra. Nelle due serie in piedi è però andata in difficoltà mancando complessivamente cinque bersagli e chiudendo così 38ª. Eppure anche oggi qualche passo avanti si è visto.

E l'Italia? Nessuna delle tre giovani azzurre al via è riuscita ad entrare nella top 40. Eleonora Fauner ha concluso 43ª con tre errori, mentre Trabucchi ha terminato 46ª con quattro e Rebecca Passler 49ª con sette. Per loro era importante soprattutto fare esperienza.   

LA CRONACA

Bendika spreca subito il vantaggio del successo nella sprint mancando immediatamente un bersaglio al primo poligono, così come Erdal. Ne guadagna Kuklina che prende la vetta solitaria, seguita da Andersson a 10” e Kalkenberg a 15”. Vita Semerenko e Skrede risalgono invece e si uniscono a Bendika ed Erdal.
Kuklina è ancora perfetta nella seconda serie, così il suo vantaggio sale a 23” su Kalkenberg che insegue, seguita a breve distanza da Erdal, Semerenko ed Andersson. Bendika sbaglia ancora ed è a 55” con Skrede e Zuk, bravissima ancora con lo zero e in rimonta dalla 18ª piazza.

Alla prima serie in piedi Kuklina arriva con un errore di margine sulle avversarie ma incappa in un doppio bersaglio mancato. Con lei sbagliano anche tutte le inseguitrici tranne Zuk, così in testa si forma un sestetto con la russa insieme ad Erdal, Andersson, Skrede, Zuk e Semerenko. L’ucraina però perde contatto prima dell’ultimo poligono dove arrivano in cinque a giocarsi vittoria e medaglie. Zuk è ancora una volta perfetta, prendendosi i suoi tempi senza forzare, così esce con un vantaggio di 16” su Erdal che ne manca uno, 19” su Kuklina caduta proprio sull’ultimo colpo, 37” su Skrede ed Andersson. Nell’ultimo giro Zuk guadagna sulle altre prima di godersi la passerella finale, mentre alle sue spalle è battaglia con Erdal che chiude seconda, mentre Skrede beffa Kuklina e si prende il bronzo

Grande sorpresa nella sprint maschile del Campionato Europeo di Duszniki Zdroj. Sotto una fitta nevicata, grazie ad un doppio zero al poligono ed un buon ultimo giro, Martin Jaeger ha regalato alla Svizzera il primo storico oro continentale. A 33 anni lo svizzero, marito di Nadezhda Skardino dalla quale ha avuto anche un figlio, ha ottenuto il suo primo successo in carriera. Jaeger, che in Coppa del Mondo vanta come miglior risultato un 14° nella sprint di Anterselva del 2019, non ha mai vinto IBU Cup, ottenendo un 3° posto come miglior piazzamento, ed nel passato Europeo è giunto 40° nella qualificazione della super sprint di Minsk. Il suo è quindi un successo sorprendente, ma anche meritato perché lo svizzero è stato protagonista di una prestazione perfetta, senza commettere alcun errore al poligono, ben concentrato innanzitutto a coprire tutti i bersagli, per poi andare a tutta nell’ultimo giro e scavalcare Khalili.

Ancora una volta il giovane russo è stato penalizzato dalla sua prestazione sugli sci, che non gli ha permesso di ottenere il successo nonostante una grandissima prova al poligono, dove ancora una volta è stato perfetto. Per lui è così arrivato un argento, davanti al tedesco Kühn, che ha commesso due errori al poligono ma è stato molto performante sugli sci riuscendo a piazzarsi terzo a 15”3 dal vincitore. Ai piedi del podio il norvegese Bogetveit, staccato di 29” con un erorre, mentre quinta piazza per il diciannovenne francese Eric Perrot che ha mostrato di essere un giovane veramente molto competitivo, da tenere d’occhio vista la giovanissima età. A proposito di giovani, gli attesissimi fratelli Andersen hanno chiuso rispettivamente settimo Aleksander Fjed e quattordicesimo Filip Fjeld. Ottava piazza per il ceco Krcmar, rientrato dopo il covid.

Per quanto riguarda gli italiani, buonissima prestazione di Giuseppe Montello che ha concluso all’11° posto a 35” dal vincitore. Il friulano del Centro Sportivo Esercito ha commesso un errore nella serie in piedi, che gli ha pregiudicato la possibilità di una medaglia, ma sicuramente può trarre delle conclusioni positive dalla prestazione odierna. Domani nella pursuit può ottenere un bel piazzamento. Deluso probabilmente Saverio Zini, che all’uscita dell’ultimo poligono aveva lo stesso tempo di Montello, ma nel corso dell’ultimo giro ha perso tantissimo concludendo 31°. In 33ª posizione ha chiuso Daniele Cappellari, che ancora una volta ha terminato la gara con un doppio zero ed ottimi tempi di rilascio colpi, ma ha fatto fatica sugli sci. Infine 53ª piazza per Patrick Braunhofer, che ha mancato due bersagli in piedi. Tutti si sono qualificati per l’inseguimento.

Baiba Bendika è la nuova campionessa europea sprint. Un risultato bellissimo per la ventinovenne lettone che prima di oggi non aveva mai vinto una medaglia europea, avendo ottenuto come miglior risultato un quarto posto. Un oro reso ancora più speciale perché arrivato a due mesi di distanza dalla positività al covid-19 che la costrinse a saltare le prime due tappe della Coppa del Mondo a Kontiolahti. Una grande soddisfazione per lei, arrivata grazie ad una prova di altissimo livello sugli sci, in particolare nell’ultimo giro dove ha fatto registrare un tempo di almeno 8” più basso rispetto alle avversarie. Per una volta la lettone ha trovato anche precisione al tiro, mancando un solo bersaglio in piedi, così è arrivato l’oro davanti alla giovane norvegese Erdal e la russa Shevchenko, entrambe autrici di un doppio zero, ma arrivate al traguardo con un tempo più alto rispettivamente di 5”7 e 9”7.
Ai piedi del podio altre due russe, Kuklina e Vasnetcova, che con un errore sono giunte a 11”9 e 12”3 dalla vincitrice. Gara molto equilibrata se si considera che le prime dieci sono racchiuse in trenta secondi.  

A Duszniki Zdroj si è vissuta un'altra giornata negativa per le azzurre, apparse in difficoltà sugli sci. Rebecca Passler è stata la miglior italiana arrivando 45ª a 1’31” con un errore in piedi. 54ª posizione per Beatrice Trabucchi, che con un doppio zero ha conquistato un posto per la pursuit, come Eleonora Fauner, sessantesima a 1’49” con due bersagli mancati. Fuori dall’inseguimento, invece, Nicole Gontier, giunta 63ª con tre errori ed un distacco di 1’58” dalla vincitrice.  

In gara anche Stina Nilsson che ha concluso 42ª a 1’26” da Bendika commettendo due errori al tiro, uno per serie. La svedese è apparsa in crescita al poligono, ha migliorato i suoi tempi di esecuzione, ma paradossalmente ancora non riesce a fare la differenza sugli sci. Dopo un fantastico primo giro nel quale ha fatto registrare il secondo tempo, la campionessa svedese del fondo è calata vistosamente negli altri due in particolare nel terzo. Per lei il 29° tempo sugli sci. L’olimpionica svedese ha ancora bisogno di tempo, anche se qualche segnale positivo si vede. Importante intanto la qualificazione per la pursuit.  

Tre anni dopo lo splendido successo ottenuto in Val Ridanna del 2018, quando nella sprint sconfisse Loginov per 5”5, Adrejs Rastorgujevs torna a vincere il titolo europeo, questa volta nell’individuale, come fece già nel 2014 a Nove Mesto.

Il lettone ha dominato in lungo e in largo la 20 km degli Europei partiti oggi a Duszniki-Zdroj, disputando una gara di livello altissimo. Che fosse in forma lo si era capito già ad Anterselva, nonostante il 45° posto nell’individuale a causa dei soliti quattro errori al tiro. Oggi però, sistemate le percentuali di tiro, Rastorgujevs ha ucciso la gara grazie ad una grande prestazione sugli sci, di gran lunga la migliore del lotto. In condizioni difficili, che hanno portato a tanti errori al tiro, il lettone si è imposto con un solo bersaglio mancato, staccando Bjøntegaard, che ha invece commesso due errori, di ben 1’27”.

Il norvegese ha avuto la consolazione di essere stato il migliore della sua squadra, anche se Strömsheim ha mostrato di essergli già molto vicino. Il ventitreenne è riuscito ad essere piuttosto preciso al tiro per i suoi standard, chiudendo con due errori ad appena 14” dal compagno di squadra. Altro ’97 norvegese in rampa di lancio? Solo quarto posto per il russo Khalili, che nonostante quattro zero ha confermato di essere in grande difficoltà sugli sci in questa stagione. Per lui un distacco di quasi due minuti. Quinto un altro norvegese, il giovane Bakken, autore di due errori al tiro. Ha buttato la gara nei primi due poligoni l’ucraino Pryma, che con tre errori nelle prime due serie ha compromesso il podio.

Forse si sarebbe aspettata qualcosa in più la Germania, che ha avuto in Strelow il migliore all’arrivo con la settima piazza. Fuori dalla top ten i tre più attesi: Nawrath 11°, Kühn 15° e Horn 16°, tutti penalizzati da una prestazione negativa al tiro.

E l’Italia? I quattro azzurri hanno terminato la gara piazzandosi tutti piuttosto vicini tra loro appena oltre la trentesima posizione. Il migliore è stato Braunhofer (Carabinieri), giunto 31° con due errori arrivati nella serie iniziale a terra. 35ª piazza per Daniele Cappellari, che ha mancato anch’egli due bersagli, uno in apertura e l’altro in chiusura di gara, concludendo a 5’04” dalla testa. A sette decimi dal poliziotto è giunto l’altro friulano, Giuseppe Montello (Esercito) che con quattro errori, due nella prima serie a terra ed altrettanti nell’ultima in piedi, si è piazzato 36°. Infine trentanovesimo un buon Saverio Zini (Esercito), che ha rovinato la sua bella prestazione con i tre errori commessi nell’ultimo poligono, andati così a sommarsi a quello del terzo. Peccato, perché l’azzurro era ad un passo dal chiudere nelle prime sette posizioni.

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