Redazione

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Tarjei Bø torna al successo e firma la mass start di Oberhof, ultimo atto della lunga doppia tappa tedesca che ha regalato un prezioso quarto posto a Lukas Hofer. La chiave del successo del maggiore dei fratelli Bø è da leggersi tutta nella seconda parte di gara, quando si è fatto trovare pronto prima a sfruttare un incidente occorso ad Emilien Jacquelin, protagonista della prima parte di gara, e quindi a gestire al meglio il poligono ed il giro conclusivi. Elementi che hanno condotto il norvegese a tagliare per primo il traguardo dopo 37'41"9 con un unico errore al tiro, maturato proprio nel quarto poligono. Ma è stato un errore che non ha fatto male, proprio per l'accortezza con cui Tarjei Bø si era premurato di guadagnare una dozzina di secondi sugli inseguitori prima della sessione di tiro. Uscito dal giro di penalità, il vichingo non ha fatto troppa fatica a riportarsi sull'insolito trio di leader formato dallo svizzero Benjamin Weger e dagli austriaci Felix Leitner e Simon Eder; tutti senza alcun errore al tiro. L'allungo decisivo sull'impegnativo tracciato della Turingia era nell'ordine delle cose e così si è concretizzata l'undicesima perla nella carriera di Bø.

Alle sue spalle, a 3"6, ecco il debutto sul podio per un Leitner che può così arricchire il già interessante bottino del team austriaco ad Oberhof proprio davanti a cecchino Weger  che ha così potuto festeggiare a sua volta un prestigioso podio, fatto di generosità e di eccezionale resa al tiro, per riproporsi tra i top3 dopo oltre 8 anni dall'ultima presenza individuale.

Un podio che per poco rischiava di ospitare Lukas Hofer, quarto a 5" dal terzo posto. Luki sta attraversando un fulgido momento di forma e non lo si scopre certo oggi: sugli sci è uno degli atleti più forti, al momento, e l'ha dimostrato anche in questa mass start che l'ha visto commettere due errori al tiro nei due poligoni centrali per lanciarsi nel giro conclusivo in una forsennata rimonta, conclusa come detto proprio ai piedi del podio. E' mancato il podio, ma il suo ruolino di marcia in questi giorni di Oberhof è stato eccellente: quarto, quinto, sesto, quarto nelle prove individuali con nel mezzo anche il podio con la staffetta.

Bruciato da Hofer sul rettilineo finale, quinto posto quindi per Eder, con il russo Eliseev in sesta piazza (0-0-0-1) a precedere un Johannes Bø piuttosto falloso (1 errore in ciascuna sessione) che ha comunque potuto allungare su Sturla Lægreid solo dodicesimo ed appesantito dal doppio errore nel primo poligono in piedi.

Quattordicesimo posto quindi per Emilien Jacquelin: in fuga dopo il secondo poligono, il francese è caduto nel terzo giro, ritrovandosi risucchiato dal gruppo e con un guasto alla carabina, rotta nel punto di appoggio alla spalla e sostituita una volta raggiunta la piazzola di tiro. E proprio con la carabina di riserva è maturato l'unico errore della sua gara, penalità che gli ha fatto perdere il contatto con i migliori.

Tre sono stati gli errori (0-1-0-2) per Dominik Windisch, l'altro azzurro in gara, che ha chiuso in 19ima posizione a poco più di un minuto da Tarjei Bø.

 

La classifica di giornata

La Germania è profeta in patria ad Oberhof: Vanessa Hinz, Joana Hettich, Denise Herrmann e Franziska Preuss si sono regalate un sabato di gloria sulle nevi di casa, spesso indigeste. Oggi invece è andato (quasi) tutto bene in casa tedesca ed ecco materializzarsi un successo con sole cinque ricariche utilizzate ed un vantaggio di tutta tranquillità sulla sempre più credibile Bielorussia. Irina Kryuko, Dzinara Alimbekava, Hanna Sola ed Elena Kruchinkina hanno confermato di essere un team di tutto rispetto come già palesato nelle scorse giornate e capace di infilarsi nella scia della Germania con un ritardo di 17"4 a fronte delle 9 ricariche. Un secondo posto che ha consentito alle eredi di Darya Domracheva (Kryuko ed Alimbekava erano con lei e Skardino sul podio olimpico di PyeongChang) di lasciarsi alle spalle una Svezia (Brorsson, Persson, Elvira ed Hanna Öberg; terze a 35"7 con 5 ricariche) che ha saputo quanto meno limitare i danni, rispetto a quelli che erano le previsioni della vigilia e salvare così il podio. 

Non altrettanto è successo in casa altrui, soprattutto per Norvegia e Francia ed in seconda battuta anche per l'. Dopo il consueto ottimo lancio di Lisa Vittozzi  (prima al cambio, 2 ricariche utilizzate a terra), la marcia dell'Italia si è fermata per i tanti errori di Irene Lardschneider, incappata nella sua prima serie in cinque errori (due giri di penalità) che hanno inevitabilmente allontanato la squadra azzurra dalle zone interessanti della classifica. Per Dorothea Wierer e Federica Sanfilippo c'è stato poco da fare se non chiudere 15ime a quasi 6' con a referto 3 giri complessivi (il terzo è stato colto dalla poliziotta altoatesina e 12 ricariche).

Ma se l'Italia aveva ben poche speranze di podio, diverso è stato il discorso per Norvegia e Francia: le scandinave hanno incontrato difficoltà in avvio con Tandrevold (3 ricariche a terra) per poi proseguire sullo stesso spartito con Lie (5 ricariche complessive) senza trovare l'atteso cambio di passo da Tiril Eckhoff (un paio di giri di penalità anche per lei) e lasciando a Marte Røiseland di salire relativamente fino alla settima piazza (3 giri + 15 penalità). Per la Francia la doccia fredda è invece arrivata in terza frazione, quando già si pregustava qualcosa di interessante dopo le ottime frazioni delle due Anais, Bescond e Chevalier: Justine Braisaz, in testa alla gara, ha voluto iscriversi al club del doppio giro, vedendo fuggire tutte le avversarie: a Julia Simon il compito di chiudere la gara con il quinto posto finale (2+10) alle spalle della Russia (1+7) e davanti alla Repubblica Ceca (1+9)

Insomma, tra tanti errori e tante controprestazioni, a sorridere più di tutte sono state le tedesche che hanno tremato solo per i tre errori in piedi di Hettich, troppo poco per farle vacillare in maniera significativa.

 

La classifica finale

I bellissimi risultati ottenuti dalla squadra maschile azzurra nelle ultime settimane hanno avuto oggi il loro giusto suggello oggi nella staffetta. Thomas Bormolini, Lukas Hofer, Tommaso Giacomel e Dominik Windisch hanno chiuso al terzo posto al termine di una gara che li ha visti protagonisti sin dalla prima frazione, facendo a tratti addirittura sognare la vittoria.

Nulla si è potuto però contro una Francia che non ha concesso nulla grazie ad una grandissima prova complessiva del quartetto (Desthieux, Fillon Maillet, Claude e Jacquelin) e una Norvegia che, nonostante il disastroso poligono a terra di Dale in seconda frazione, è stata autrice di una grande rimonta grazie ai fratelli Bø. Prima Tarjei ha dimezzato lo svantaggio portando la squadra ai piedi del podio, poi Johannes Bø ha agguantato la seconda piazza, avvicinandosi addirittura a Jacquelin, che non ha potuto godersi la passerella finale non potendo staccare il piede dall'acceleratore. Un ultimo giro pazzesco quello del fenomeno norvegese, che ha mostrato di aver ritrovato la miglior condizione. L'Italia è giunta terza con una gara perfetta (40/45 al tiro) e sapendo approfittare del suicidio sportivo di Horn che nella serie a terra dell'ultima frazione ha addirittura girato tre volte, quando la sua Germania era in testa. Bellissima la corsa di Giacomel, al primo podio in Coppa del Mondo, ad abbracciare Windisch non appena tagliato il traguardo.

 

Gli azzurri hanno fatto sognare sin dalla prima frazione con un Bormolini che si è confermato in grandi condizioni fisiche e mentali. Il livignasco ha sparato con grande velocità e precisione, cambiando in seconda posizione e mostrandosi ancora una volta ad un altissimo livello. Hofer ha confermato il suo straordinario stato di forma, riuscendo a fare anche la differenza al tiro sparando velocemente ma soprattutto coprendo tutti i bersagli, regalando così all’Italia la vetta solitaria. Inutile girarci attorno: questo atleta merita la gioia di un podio individuale, anzi ancora di più, per quello che sta facendo trainando questa squadra con la sua classe, la sua maturità e la leadership. Il giovane Giacomel alle prime due settimane di Coppa del Mondo ha fatto nuovamente capire perché si punti tanto su di lui, mostrando una grande generosità sugli sci, maturità per come è riuscito a venir fuori da una situazione di vento difficile nella prima serie, ma anche le giuste dosi di talento e sfrontatezza quando nel tiro in piedi ha portato tutti a lezione, riuscendo a staccare gli altri di 10”. Nell’ultimo giro ha perso contatto con i primi due, ma a vent’anni non gli si può chiedere di più dopo aver anche avuto il covid a frenarlo nella prima parte della stagione. Infine Windisch ha completato l'opera con un'ottima ultima frazione, nella quale è andato al suo ritmo sugli sci, è stato perfetto nella serie a terra e ha coperto benissimo con le ricariche nella serie in piedi mostrando grandissima solidità mentale. Nessun dubbio però in merito: tante volte in carriera l'atleta di Rasun si è trovato in questa situazione ed è sempre stato una certezza.

CRONACA

Dopo aver illuso qualche giorno, Oberhof torna a regalare condizioni difficili agli atleti partiti sotto una nevicata che rende la gara più dura. Ritmi molto bassi nel primo giro, dove in testa si mette Chistiansen, che allunga leggermente il gruppo prima della serie a terra. Molto bene Bormolini che spara veloce e preciso uscendo dal poligono in testa insieme al bielorusso Labastau e lo stesso Christiansen, mentre Lesser e Streltsov sono costretti ad utilizzare due ricariche perdendo una quindicina di secondi. Il norvegese impone un ritmo alto sugli sci, Bormolini però ne prende le code resistendo all’azione di Christiansen, portandosi via anche Weger e non permettendo soprattutto a Svezia, Francia, Germania e Russia di riavvicinarsi. I tre arrivano con un discreto margine alla serie in piedi. Bormolini sbaglia sul secondo colpo ma lo copre velocemente con la ricarica e prende la testa assieme a un ottimo Lesser, straordinario nella seconda serie dove a recuperato 16”, staccando di 5” Svizzera e Bielorussia, Desthieux a 10” e Christiansen molto lento al tiro a 12”. Streltsov è addirittura staccato di 38”. Nella prima parte dell’ultimo giro Christiansen mette il turbo sugli sci recuperando posizioni e secondi, ma va poi in affanno nel finale. Al cambio è Germania in testa con l’Italia grazie ad uno splendido Bormolini, poi Francia a 5” con la Svizzera, Norvegia a 6”. Svezia già a 38”, mentre la Russia perde addirittura 1’00”.

Nella seconda frazione si forma subito una cinquina in testa, gli atleti si rialzano prima del poligono, dove Hofer prende la piazzola tre. L’azzurro si inventa una serie pazzesca coprendo i cinque bersagli ad altissima velocità e andandosene in fuga. Fillon Maillet è preciso ma perde 6”, Finello 7”, Doll 11” con una ricarica, mentre Dale va in crisi e gira addirittura una volta dopo aver perso tantissimo tempo al poligono, facendo scendere la Norvegia al 14° posto a 1’20”. Gira anche la Svezia, mentre la Russia ha due ricariche con Eliseev ed è a 1’23”. Hofer è impressionante anche sugli sci, guadagnando addirittura su tutti gli altri. Doll cerca di prendere la testa del gruppo inseguitore a 12”, portandosi dietro Fillon Maillet e Finello. Al poligono in piedi l’azzurro arriva con un buon vantaggio ed inventa un’altra serie da sogno per velocità e precisione, incrementando il vantaggio con 13” su Fillon Maillet e 19” su Doll che utilizza una ricarica. Finello si stacca a 38” con due ricariche. Dale non sbaglia e recupera fino all’ottavo posto a 1’24”. Eliseev usa altre due ricariche e la Russia è 12ª a 1’42”. Nell’ultimo giro Hofer continua ad andare a tutta e al cambio arriva con 18” su Doll e Fillon Maillet. Alle loro spalle Dale vola nell’ultimo giro e addirittura la Norvegia cambia al quarto posto a 1’13”7. Il norvegese ha recuperato 11” nell’ultimo giro ad un Hofer che è andato fortissimo. La Svezia è 10ª a 1’38”, la Russia 15ª a 2’02”.

Sorprendentemente Giacomel parte a tutta in terza frazione, guadagnando addirittura 8” sugli inseguitori nella fase iniziale, andando sui tempi di Tarjei Bø. L’azzurro poi rallenta su indicazione dei tecnici a bordopista, iniziando a ragionare in funzione del poligono al quale arriva con 18” di vantaggio. Il vento gira, l’azzurro deve dare tacche ed apre male, commette due errori, ma con grande maturità legge bene il vento, resta lucido dando una grande prova di maturità e copre con le ricariche, restando in testa con 3” di vantaggio su Claude e Peiffer che usano invece una sola ricarica. Tarjei Bø invece è perfetto e porta la Norvegia a 50”, recuperando così 25” solo nel primo giro. In testa si forma un terzetto guidato da Claude con Giacomel e Peiffer. Alle loro spalle Tarjei Bø vola e continua a mangiare secondi, sfruttando anche l’atteggiamento dei primi tre che respirano un po’ prima del poligono nel quale l’azzurro si prende la piazzola tre, mentre Peiffer è in uno. Giacomel è immenso in questa serie coprendo i cinque bersagli a velocità super e con grandissima precisione, uscendo addirittura con oltre 10” di vantaggio su Claude e Peiffer che utilizzano una ricarica. Bravissimo anche Tarjei Bø che perde un po’ di tempo al poligono, avendo trovato condizioni più difficili, ma non sbaglia ed esce a 55”. L’azzurro viene ripreso da Claude e Peiffer che volano nell’ultimo giro, cerca di tenerne le code, ma il francese aumenta il proprio ritmo, riuscendo a staccare l’azzurro sul tratto di salita. Il tedesco prende la testa e stacca Claude, mentre uno stanchissimo Giacomel perde 12”. L’ultimo giro di Peiffer è straordinario e al cambio la Germania arriva in testa con 6” sulla Francia, l’Italia è terza a 24”, mentre la Norvegia parte a 55”.

Jacquelin e Horn vanno a tutta sugli sci e arrivano assieme al poligono. Il francese commette un errore ma con grande maturità copre subito con la ricarica, mentre Horn va in crisi completa e gira addirittura tre volte nonostante le condizioni non siano difficili. Alle sue spalle Windisch è bravissimo, copre velocemente i cinque bersagli ed esce dal range con 22” di distacco da Jacquelin. Benissimo anche Johannes Bø, che non sbaglia ed è a 36”, tornando addirittura in lotta per la vittoria. La Germania crolla addirittura a 1’35” dalla vetta al quarto posto.  

In testa Jacquelin va avanti da solo e non abbassa il ritrmo, mentre come prevedibile Johannes Bø va a tutta e raggiunge Windisch. L’azzurro tiene però un buon ritmo, tanto che il norvegese resta con lui ed arrivano insieme al poligono. Jacquelin approccia alla serie in piedi per regalare la vittoria alla squadra campione del mondo. Il francese prende velocemente i primi quattro bersagli, sbaglia l’ultimo ma lo copre subito con la ricarica andando a vincere. Johannes Bø non sbaglia e se ne va, mentre Windisch manca i primi due, trattiene un attimo il respiro, ma con una fantastica solidità mentale regala all’Italia uno splendido podio coprendo i due bersagli restanti, confermandosi affidiabilissimo in ultima frazione. Finità? Apparentemente si, anche se Bø riesce a dimezzare il proprio vantaggio e non permette a Jacquelin di godersi la passerella fino agli ultimi metri non potendo staccare il piede dall'acceleratore.

Alle spalle delle prime tre squadre giunge poi la Russia guidata da un Latypov che si conferma uno straordinario ultimo frazionista, scavalcando un Horn ormai mentalmente a pezzi dopo il disastro nella serie a terra.

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Mercoledì sopralluogo a Clusone, in provincia di Bergamo, da parte dei responsabili del comitato organizzatore del Campionato Italiano Sprint e Team Sprint in programma il 23 e 24 gennaio, evento dedicato alla memoria di Beppe Barzasi, dirigente bergamasco della FISI e sportivo particolarmente legato a Clusone.
C’è stato poco da decidere, le condizioni della pista preparata dai tecnici dello SC 13 Clusone sono già ideali. Si corre nel centro fondo in località Spessa, già teatro di gare di Coppa del Mondo in passato, pista bella e impegnativa con il suo profilo che nelle gare Sprint e Team Sprint avrà davvero modo di assegnare il titolo tricolore ai più forti.

Al sopralluogo erano presenti Omar Galli, direttore tecnico dello Sci Club Oltre Cancro Primo Aiuto, fondamentale nel portare la grande competenza acquisita nelle gare di Coppa di sci alpino di Bormio, quindi lo staff dello Sci Club 13 Clusone e Renato Pasini, ora allenatore della nazionale femminile e responsabile tecnico dell’evento, portando in dote l’esperienza della sua lunga carriera di atleta e di campione del mondo team sprint (titolo conquistato a Sapporo con Cristian Zorzi). Per quanto riguarda la FISI era presente Michel Rainer, tecnico coordinatore eventi prima fascia.

Sabato 23 gennaio in gara nel Campionato tricolore sprint in tecnica classica non ci saranno solo gli atleti Senior - a partire da Federico Pellegrino e Lucia Scardoni, campioni italiani sprint in carica - ma anche gli Under 18 e gli Under 20, mentre domenica 24 nella Team Sprint in tecnica libera si cimenteranno le categorie Giovani e Senior.

Saranno giornate particolarmente intense, che metteranno a dura prova gli organizzatori; nella Sprint sono attesi circa 250 concorrenti, con le qualifiche ad iniziare alle ore 9.30, poi sarà una sequenza di combattutissime batterie con quarti, semifinali e finali. Percorso unico di 1300 metri per la Sprint, decisamente impegnativo quanto spettacolare. Partenza in falsopiano molto lunga, poi subito una severa salita a fare da selezione, quella successiva è un po’ più dolce, ma poi segue una discesa dove i più esperti sapranno dare spettacolo. Prima del lungo rettifilo finale c’è una terza salita, insomma saranno 1300 metri a tutta con adrenalina a go-go.
Per la Team Sprint della domenica il percorso sarà un po’ più morbido, ma con più giri e senza la prima salita e la successiva discesa nel bosco. I giovani e le donne senior dovranno affrontare 3 giri da 1100 metri per ciascun componente la coppia, i senior maschi invece completeranno due giri da 850 metri per tre volte (per ciascun componente).

Severo il protocollo anti Covid, con distanziamento sociale, controllo temperatura, mascherine indossate quando gli atleti non sono in gara e addetti ai lavori “tamponati”. Insomma gli organizzatori intendono rispettare al massimo la sicurezza dei partecipanti e di tutto l’entourage.

Omar Galli dello Sci Club Oltre CPA si occupa in particolare della promozione e immagine dell’evento, e in occasione del sopralluogo ha confermato che RAI Sport trasmetterà una sintesi di 45’, sicuramente un ottimo obiettivo per lo sci di fondo.
In primo piano la partnership della Regione Lombardia e della Cancro Primo Aiuto Onlus, che nel mondo dello sci ha testimonial importanti come Marta Bassino, Maurizio Bormolini e Federico Pellegrino, atleta delle FFOO il quale tenterà di onorare la sua presenza con la conquista del suo ottavo titolo tricolore all’insegna della Cancro Primo Aiuto Onlus, nata nel 1995 in memoria del senatore Walter Fontana. L'Associazione non ha scopo di lucro e propone iniziative nel campo dell’assistenza socio-sanitaria a favore degli ammalati di cancro e dei loro familiari.
Sostenuta da oltre un centinaio di sponsor, tra enti pubblici, associazioni imprenditoriali e soprattutto aziende private, Cancro Primo Aiuto estende la sua azione nell’ambito territoriale della Lombardia, in particolare nelle oltre 50 strutture ospedaliero-sanitarie in cui si è consolidata una collaborazione, distribuite nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Nel corso del 2019 hanno avuto rapporti con l’associazione quasi 35mila pazienti per un totale di circa 70mila prestazioni.

Questo appuntamento sportivo, inizialmente previsto a Milano, rientra in un progetto che punta a portare nella città meneghina, a breve, la Coppa del Mondo.
In questo delicato momento della vita comune, la dedica del Trofeo Beppe Barzasi, vittima del Covid, vuole essere un segno tangibile del mondo sportivo dello sci di fondo per ridare stimoli e speranza, soprattutto in quest’area particolarmente travagliata dalla pandemia.

Qualche giorno di riposo per recuperare le energie spese in un durissimo Tour de Ski, che Pellegrino e De Fabiani tornano già al lavoro, assieme a Greta Laurent, che ha lasciato l'evento a tappe dopo la seconda gara di Val Müstair.

Venerdì 15 gennaio, il terzetto azzurro partirà per Oberstdorf dove si allenerà fino al prossimo 22 gennaio proprio sulla pista tedesca che dal 22 febbraio al 7 marzo ospiterà il Mondiale di Sci Nordico. Sarà per loro l'opportunità di prendere confidenza con la pista tedesca, ma anche di iniziare a lavorare fisicamente in ottica del Mondiale, con l'obiettivo di arrivare nella miglior condizione fisica all'appuntamento clou della stagione. De Fabiani e Pellegrino fecero qualcosa di simile già nel 2019 in vista del Mondiale di Seefeld ed il risultato finale è stato poi decisamente positivo.

Di rientro dalla Germania, il terzetto si recherà a Clusone, dove il 23 e 24 gennaio sono in programma i Campionati Italiani Assoluti sprint e team sprint. La FISI ha quindi ufficializzato, quanto sembrava già molto probabile da alcune settimane: nessun azzurro sarà al via della tappa di Lahti.

Gara rocambolesca e ricchi di colpi di scena quella dell’inseguimento di Oberhof, valida per la quinta tappa della Coppa del Mondo di biathlon, dove a differenza della prova femminile si sono visti molti errori al tiro, soprattutto nell’ultima serie.

Ad approfittarne, trovando il 90% al poligono è il leader della classifica under 25 Sturla Laegreid che oggi trova il suo quarto successo stagionale, il secondo nel format dopo quello di Hochfilzen. Il norvegese classe 1997 ha preceduto il connazionale Johannes Dale di 15.6 secondi, con quest’ultimo preciso al tiro fino all’ultima serie, dove ha commesso due errori che non gli hanno permesso di sopravanzare Laegreid nell’ultima tornata. Completa il podio tutto norge, come accade spesso di recente, Tarjei Boe: il più anziano dei fratelli Boe si è presentato in prima posizione nell’ultimo poligono, ma ha sprecato a sua volta le sue possibilità di successo mancando ben tre bersagli, concludendo la sua prova a 25.4 secondi dal vincitore.

Non è riuscito ad approfittare degli errori dei norvegesi Lukas Hofer, autore di un’altra convincente prova: il carabiniere di San Lorenzo di Sebato ha lottato fin dal primo metro per conquistare il podio che avrebbe meritato in questo weekend, podio che gli è sfuggito forse sull’ultimo bersaglio e autore complessivamente di quattro errori al poligono (0+1+1+2). Nell’ultimo giro il sudtirolese è riuscito a sopravanzare lo sloveno Fak ma ha chiuso in quinta posizione finale a 36.4, preceduto dal francese Fabien Claude, quarto all’arrivo.

Il leader della classifica generale Johannes Boe ha attraversato una giornata no al poligono, mancando ben sette bersagli. Clamorosa la prima serie in piedi, dove è incappato in quattro bersagli mancati nel tentativo di accorciare il gap sul fratello Tarjei: beffato il volata anche dallo svedese Samuelsson, ora il distacco da Laegreid nella generale si è accorciato a 39 lunghezze.

Chiudono la top ten il francese Simon Desthieux, che conferma il buon momento di forma dopo il piazzamento ottenuto nella sprint e il tedesco Arnd Peiffer che con lo zero ha guadagnato ben 37 posizioni con il terzo tempo assoluto sugli sci.

Buona prova di squadra anche per gli altri azzurri impegnati in gara: Dominik Windisch trova un piazzamento appena fuori dalla top 20, chiudendo 21esimo con tre bersagli mancati a 1.56, precedendo di pochi secondi il compagno Thomas Bormolini (1+0+0+1), 24mo. Tommaso Giacomel chiude la sua rimonta in zona punti (0+1+1+2), 34esima posizione finale a 2 minuti e 40, mentre è più attardato Didier Bionaz, autore di 8 errori (2+1+1+4), chiudendo in 58esima posizione.

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Dopo la sprint, Tiril Eckhoff vince anche l'inseguimento, resistendo nel giro finale al ritorno della compagna di squadra e coetanea Marte Røiseland che grazie alla massima precisione al tiro ha saputo ricucire lo strappo nei confronti della fuggitiva, incappata invece in due errori, suddivisi tra il secondo ed il quarto poligono.

Proprio l'errore all'ultimo bersaglio ha permesso di assistere ad un ultimo giro di grande impatto emotivo: Eckhoff è uscita dal giro di penalità con una decina di metri di margine su Røiseland, pronta a chiudere il gap. Il tutto si è quindi risolto nella volata finale: Eckhoff si è presentata per prima sul rettilineo, ha scelto la corsia centrale e per l'avversaria non c'è stato nulla da fare.

Dopo Hochfilzen, Tiril Eckhoff ha saputo dunque mettere a segno una seconda doppietta sprint + inseguimento, confermandosi ampiamente in fiducia e la scelta di gestire al meglio il poligono finale - a meno dell'errore in chiusura - evidenzia proprio il perfetto equilibrio psico-fisico della trentenne norvegese. Equilibrio che potrebbe aver trovato ulteriore forza nella vittoria nel duello con la coetanea Røiseland. Ai punti, avrebbe sicuramente meritato Marte, autrice di una prova pressochè perfetta: a vincere però è una sola e questo testa a testa rischia di diventare il vero leit motiv di questa seconda parte di stagione. Intanto il ruolino di marcia di Eckhoff è impressionante: nelle ultime cinque gare può vantare quattro successi intramezzati dal secondo posto della mass start pre-natalizia

Dietro alle due contendenti, l'austriaca Lisa Hauser ha confermato il terzo posto della sprint, con un solo errore nel finale, quello che ha permesso il definirsi del duello norvegese. Una conferma importante che la fa diventare la numero uno di sempre del movimento nel giro di due giorni.

Ed una grande risposta arriva anche da Dorothea Wierer. Un po' arrugginita nella sprint di ieri, la fuoriclasse delle Fiamme Gialle è tornata prontamente a ruggire, risalendo dalla 31ima posizione di partenza per inserirsi a ridosso del podio trainata da quattro poligoni perfetti: sono 24 le posizioni guadagnate. Trentunesima al via, ventiduesima dopo il primo poligono, diciottesima dopo il secondo, quindi ottava all'uscita della terza sessione di tiro ed addirittura quarta dopo l'ultimo poligono. Nel giro finale Svetlana Mironova, Anais Chevalier e Monika Hoinjsz l'hanno sopravanzata, ma il suo resta un numero di alta scuola, che spegne sul nascere le immediate (ed ingiustificate) critiche e polemiche sollevatesi dopo la giornata di ieri. 

Alle spalle di Wierer, la top ten di giornata è stata completata da una Hanna Öberg a corrente alternata, dalla positiva Elena Kruchinkina e dall'altra svedese Linn Persson; cinquantunesimo tempo quindi per Irene Larschneider, autrice di 5 errori al tiro.

Il primo acuto del 2021 è di Tiril Eckhoff. Di una sontuosa Tiril Eckhoff, capace di inscenare nella sprint di Oberhof la gara perfetta, fatta di una potente prestazione sugli sci e soprattutto da una controllata precisione al tiro. Una somma di ingredienti che ha consegnato alla trentenne norvegese la vittoria numero diciassette in carriera, l'ottava in una sprint, specialità in cui in stagione aveva già trionfato ad Hochfilzen.

Una dimostrazione di efficienza e di superiorità importante, che si trasforma in una dichiarazione di intenti dai contorni lampanti, in primis in vista dell'inseguimento di domani, quindi per il proseguo della stagione. Anche perchè nel contempo la compagna di team Marte Røiseland, di giallorosso vestita, è incappata in due errori - uno per ciascuna sessione di tiro - che non le hanno consentito di salire sul podio di giornata, con un ritardo di 52"6 dalla connazionale ed il quinto posto finale.

Podio che invece ha ospitato la svedese Hanna Öberg (a 29"6 pur senza errori) e l'austriaca Lisa Hauser che nonostante un giro di penalità è riuscita a mantenersi nella scia di Eckhoff, chiudendo con un ritardo di 40"2 per regalarsi il primo podio in carriera e per far svicolare in quarta piazza la francese Julia Simon, a sua volta autrice di un 90% al tiro.

Evgenia Pavlova (0+0) e Marketa Davidova (0+1) chiudono sesta e settima davanti ad una sorprendente Elena Kruchinkina (0+2) che si è letteralmente superata sugli sci, stabilendo un tempo addirittura migliore di quello di Eckhoff.

Giornata molto difficile invece in casa Italia. I due errori al tiro, uno per ciascuna sessione, sono stati oltremodo pesanti per Dorothea Wierer in una giornata in cui gli errori non hanno abbondato. Tradotto in tempo, tutto questo fa sì che la detentrice delle ultime due coppe del Mondo sia giunta al traguardo con un ritardo di 1'52 da Eckhoff (31° posto), un dato oltremodo pesante anche in vista della gara di domani, a tutto vantaggio delle altre big del circuito.

Ancora peggio è andata a Lisa Vittozzi, la cui gara è finita di fatto con i 5 errori nel tiro a terra, seguita da un'ulteriore penalità "pescata" in piedi: niente inseguimento per lei domani. Tra le due, Irene Lardschneider si è inserita poco oltre la zona punti, appesantita da un singolo errore nel tiro a terra.

Il nuovo anno si apre dunque così e le notizie, per le azzurre, non sono particolarmente buone: non resta che aspettare domani per provare a capirci qualcosa in più.

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