Redazione

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Ha preparato l’evento con grande cura, senza tralasciare alcun particolare, determinata a vincere la medaglia d’oro agli Europei casalinghi. Monika Hojnisz-Starega ha ottenuto ciò che cercava, imponendosi nell’individuale che ha aperto i Campionati Europei di Duszniki-Zdroj, nella sua Polonia.

La ventinovenne di Chorzow, che aveva saltato la seconda tappa di Oberhof e ad Anterselva ha preso parte solo all’individuale proprio per preparare l’evento di casa, ha conquistato l’oro nella 15km individuale grazie ad un’ottima prestazione sugli sci ed un ultimo giro superlativo. Uscita dall’ultima serie di tiro con 14” da recuperare da Merkushyna, che è stata bravissima nel coprire tutti i bersagli, e 1”3 di vantaggio su Kuklina, la polacca, autrice di un errore nella prima delle due serie in piedi, è riuscita a scavalcare l’ucraina battendola addirittura di 3”, mentre Kuklina ha concluso a 15”5. Merkushyna e la russa si sono dovute così accontentare degli altri due gradini del podio.

Alle loro spalle, in quarta posizione, la ventunenne Anastasia Shevchenko, che nella passata stagione fu la dominatrice del Mondiale Juniores di Lenzerheide vincendo l’oro sia nella sprint che nell’inseguimento. La giovane russa ha chiuso con quattro zero, ma deve ancora trovare il passo da senior sugli sci. Ma il potenziale c’è e si vede tutto. Quinta piazza per l’ucraina Petrenko, brava a chiudere con quattro zero, ma dal passo evidentemente lento sugli sci, tanto da chiudere a 2’11” dalla vincitrice. Tante possibili medagliate sono rimaste deluse, in particolare Högberg e Vita Semerenko, quest’ultima capace di rovinare la sua gara con tre errori nella seconda serie. Indietro anche le norvegesi, con Kalkenberg migliore del gruppo in 18ª piazza. In difficoltà la lettone Bendika, che ha litigato con il poligono chiudendo con sei errori in 39ª piazza.

Molto deludente purtroppo la prova delle quattro italiane impegnate. Addirittura, soltanto Beatrice Trabucchi ha concluso la gara nella prime cinquanta posizioni, terminando 47ª a 5’45” dalla vincitrice e con un solo errore al tiro arrivato nella serie a terra. Tutte fuori dalle sessanta le altre azzurre. Eleonora Fauner ha chiuso 61ª a 6’35” con quattro errori al poligono. 80ª è giunta Rebecca Passler, che ha commesso sei errori al tiro nel format a lei meno congeniale, mentre Nicole Gontier ha terminato 83ª con otto errori e il 40% in piedi. Gara da resettare per tutte in vista della sprint di venerdì, perché l’Europeo è ancora lungo.

Risolti, almeno per il momento, i problemi causati dagli obblighi di quarantena per tutti coloro che arrivano dall'estero, la Norvegia si prepara ad essere il centro internazionale dello sci nordico nel mese di marzo. Non solo il Raw Air di salto, una tappa di combinata nordica, le finali della Coppa del Mondo di biathlon e il classico weekend della Coppa del Mondo di fondo a Holmenkollen. La Norvegia ospiterà anche le finali della Coppa del Mondo di fondo, che erano originariamente programmate a Pechino, poi cancellate a causa delle restrizioni del paese che tra un anno ospiterà le Olimpiadi.

Gli atleti avevano chiesto in Commissione che le ultime due settimane si svolgessero in un'unica località. Quindi si è subito guardato alla Norvegia, che oltre alla tappa di Oslo aveva in programma di recuperare Lillehammer, ma c'erano i dubbi legati anche in questo caso alle restrizioni. Si era proposta la Russia con Tyumen, ma il responso del TAS e la squalifica del paese dalle competizioni internazionali per due anni non gli permette di ospitare gare di Coppa del Mondo. Così, una volta arrivata la decisione del governo norvegese di dare un'eccezione per gli atleti all'obbligo di quarantena, la FIS ha di conseguenza annunciato non soltanto il regolare svolgimento della tappa di Oslo, ma anche quello delle finali di Lillehammer.

Il programma dettagliato verrà annunciato nei prossimi giorni. A Pechino erano inizialmente programmate sprint in skating, skiathlon (entrambi da 15km) e pursuit in classico.

All'alba del 22 gennaio, il Covid si è portato via Elso Fontana, storico Referente Fondo del CAE che ha coperto questa funzione per una quarantina di anni.
Elso era nato a Frassinoro ne 1937 ed aveva avuto un'infanzia poco fortunata . Il padre, Giuseppe, per mantenere la famiglia era stato costretto ad emigrare in Algeria dove morì prematuramente (1938) lasciando la moglie con Elso e la sorella orfani in tenera età. Trascorse in paese gli anni della guerra e quelli immediatamente successivi. Finite le scuole dell'obbligo, fu avviato al lavoro da uno zio falegname. Appena fu in grado di assumere incarichi da adulto, emigrò in Svizzera alle dipendenze di un'importante impresa edile dove si fece apprezzare come affidabilissimo carpentiere .

Verso la fine degli anni sessanta rientrò in patria stabilendosi a Modena dove venne assunto dalla Fiat diventando negli anni capo settore in officina. Nel 1969 sposò la compaesana Olga Capitani. Pur risiedendo a Modena, Elso e la moglie hanno sempre tenuto un fortissimo legame col paese d'origine, dove avevano mantenuto casa e ritornavano il più spesso possibile.

Sfortunatamente, la coppia non ebbe nessun figlio ed Elso riversò tutta la sua passione oltre che sul lavoro, sulla disciplina sportiva che fa di Frassinoro un paese famoso nel mondo: lo sci di fondo. Entrò nel Consiglio Regionale del CAE negli anni settanta, sotto la Presidenza di Guglielmo Zanni, e da subito fu Referente per il fondo. Nel corso della sua carriera sportiva si è distinto per la serietà, le capacità,  ed il rigore con cui assolveva le sue funzioni. Presa l'abilitazione di giudice di fondo, divenne un punto di riferimento per la sua  competenza sui regolamenti, di cui conosceva a memoria anche virgole. Personaggio burbero e diretto, nelle riunioni di Consiglio difendeva con vigore le ragioni della sua disciplina, soprattutto quando si trattava di questioni di bilancio e di assegnazione dei fondi. Quelli per i discesisti erano sempre troppi, quelli per i fondisti troppo pochi.

Chi scrive, ricorda discussioni concitate e e vere e proprie litigate , durante le quali Elso si infervorava e batteva i pugni sul tavolo. Non era diplomatico Elso. Quello che riteneva di dover dire, lo diceva con franchezza. Da montanaro parsimonioso, quale si vantava di essere, era attentissimo a non sprecare denaro. Proverbiale era l'attenzione con cui controllava la velocità a cui procedeva il pulmino durante le trasferte. Guai se superava i 110; avrebbe consumato troppo.                                    
Con gli atleti che accompagnava alle gare aveva un comportamento da nonno burbero e brontolone. Ma viveva per loro. Curava scrupolosamente la logistica e stava attento alle loro necessità. Si preoccupava se si accorgeva che qualcuno aveva poco appetito.

Nel corso degli anni, accompagnando i ragazzi della Squadra Regionale alle gare Nazionali ed ai Campionati Italiani, aveva conosciuto tutto il mondo del fondo italiano ed aveva stretto amicizia con dirigenti della FISI e delle Società, con allenatori,  tecnici e persone comuni di tutti i Comitati, con molti dei quali si teneva in costante contatto. Restò nel Consiglio del CAE, per qualche tempo anche come vice-presidente, fino al 2010.

Il 23 e 24 gennaio, a Clusone (BG) si sono svolti i Campionati Italiani Sprint di fondo dedicati alla figura di Beppe Barzasi, una delle prime vittime del Covid, scomparso nel marzo dello scorso anno. Era Referente Fondo del Comitato Alpi Centrali ed era un grande amico di Elso. Accomunati dalla stessa sorte, adesso si sono ritrovati. Guarderanno le gare di fondo sul canale Paradiso Sport e riprenderanno le loro lunghe chiacchierate .

Dopo aver saltato la tappa di Lahti, la nazionale italiana torna in Coppa del Mondo con un folto numero di atleti. Saranno ben quattordici, infatti, gli azzurri che si recheranno a Falun, dove sono in programma, dal 29 al 31 gennaio, un'individuale in skating, una mass start in classico e una sprint in classico.

La FISI ha annunciato i nomi che comporranno il contingente di quattordici convocati per l'evento svedese. Sono otto uomini e sei donne: Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Davide Graz, Paolo Ventura, Maicol Rastelli, Giandomenico Salvadori, Simone Daprà, Dietmar Nöckler, Anna Comarella, Martina Di Centa, Francesca Franchi, Lucia Scardoni, Greta Laurent e Caterina Ganz.

Fanno il loro esordio stagionale in Coppa del Mondo, quindi, Dietmar Nöckler e Caterina Ganz, mentre arriva un'interessante conferma per Martina Di Centa, ormai inserita quindi nel gruppo di Coppa del Mondo dopo l'esordio nel Tour de Ski. Ritorno anche per Simone Daprà, già presente quest'anno a Davos. Interessante quindi la presenza di ben sette componenti del gruppo Milano-Cortina 2026 (Di Centa, però, fa parte del gruppo giovani), mentre sono convocati tutti i sei atleti della Squadra A e Dietmar Nöckler è invece l'unico presente da una squadra di sede, quella delle Fiamme Oro.

La Coppa del Mondo prosegue a Lathi con la staffetta 4x5 di Lathi, che ha visto protagonista la Norvegia, come da pronostico. Assente l’Italia, impegnata nei Campionati Italiani Sprint a Clusone, assenti anche le russe Stupak e Sorina; Svezia rimaneggiata a causa dell'assenza di F. Karlsson. 

Nei primi 5 km in classico, Finlandia 1 era in testa con J. Matintalo, seguita dalla svedese C. Kalla e dalla norvegese T.U. Weng, quest’ultima apparsa in leggera difficoltà. In quarta posizione l’americana R. Brennan, seguita da Y. Kirpichenko della squadra Russia 1. Come già accennato, l’assenza delle due atlete Stupak e Sorina ha messo in grande difficoltà le Russe, che sono rimaste ai piedi del podio sul finale. 

Al secondo passaggio, come da previsione, la Norvegia passa in testa con una strepitosa T. Johaug, che stacca di +6’’ la finlandese K. Niskanen mentre l’americana J. Diggins resta in leggera difficoltà. Frazione che ha visto in campo le più forti atlete di Coppa del Mondo, e in grossa difficoltà Germania, Finlandia 2, Russia 2, Canada, Estonia e Ucraina che accusano ritardi sopra il minuto.

Al 10 km di gara, con il passaggio di testimone alle successive frazioniste, si passa dal classico al pattinato. In campo scendono le più giovani, tra cui la norvegese H-M. Fossesholm (del 2001) e l’americana S. Laukli che mantiene la sua squadra in quinta posizione. La Norvegia aumenta il distacco verso la Finlandia, che a questo punto inizia ad accusare quasi 30’’. Da questo momento in poi, mentre la Norvegia viaggia in solitaria, Svezia e Finlandia iniziano a contendersi il secondo e terzo posto sul podio. Al terzo passaggio resiste Finlandia 1 con L. Mononen mentre la Svezia resta distaccata di poco con L. Modig. 

Nell’ultima frazione il duello tra Svezia e Finlandia si fa più ferrato: a scamparla però è la Svezia con E. Andersson mentre il terzo posto va alla Finlandia con K. Parmakoski. Russia 1 conclude al quarto posto con M. Istomina, a seguire le americane con C. Patterson. Grossi distacchi a partire dalla sesta posizione con la Germania che termina oltre i +2'16.3

 

CLASSIFICA FINALE

1ª Norvegia 49:34.4

2ª Svezia +42.9 

3ª Finlandia +59.5

4ª Russia +1:30.7

Bergamaschi più forti anche di Giove Pluvio. Non potevano di certo essere due giorni di pioggia incessante a spaventare gli uomini dello Sci Club 13 Clusone che armati di pale, badili e tanta forza di volontà, hanno garantito il regolare svolgimento del Campionato Italiano Team Sprint in tecnica libera, Trofeo Beppe Barzasi-Città di Clusone.  

D’altronde il famoso slogan “Berghèm mola mia”, diventato purtroppo famoso in tutto il mondo nel massimo periodo dell’emergenza Covid-19, racconta di gente forte e coraggiosa e soprattutto unita, che affronta le avversità della vita, anche quelle più crudeli, a testa alta e rimboccandosi le maniche.

Orchestrati da un instancabile Renato Pasini, campione anche in ambito organizzativo attivo, il quale ha potuto contare oltre che sul suo prezioso staff di uomini e donne “locali” anche sull’organizzazione logistica da “big events” e regia dello Sci Club Oltre CPA, la prima giornata di gare è andata in archivio con il segno più e sotto il buon auspicio di un cielo parzialmente sereno che ha fatto da cornice sulla pista “La Spessa” di Clusone, preludio di una domenica tricolore ancora più serena.

Inizialmente il programma prevedeva la sprint in classico per la giornata odierna e questa competizione invecedomenica, ma la pesante pioggia caduta venerdì ha suggerito agli organizzatori di invertire le gare. Scelta giusta, vedendo anche le condizioni in cui si è gareggiato.

Ma veniamo alla parte prettamente sportiva, dove la giornata ha sin da subito assunto le tinte dei padroni di casa del Comitato Fisi Alpi Centrali, grazie al duo formato da Veronica Silvestri e Lucia Isonni sempre a controllare la gara ‘giovani’ nelle posizioni di vertice. Argento per le valdostane dell’Asiva A, Nadine Laurent e Beatrice Bastrentaz, mentre il bronzo è andato ancora nel medagliere delle Alpi Centrali grazie ad Anna Rossi e Giulia Cozzi. Al maschile, terzo titolo consecutivo, così come per Veronica Silvestri, per Elia Barp, che dopo aver conquistato le due individuali di Alfedena si è ripetuto anche nella team sprint vincendo l'oro per il Veneto in coppia con Pietro Pomari. Alle loro spalle la coppia delle Alpi Occidentali A, formata da due atleti Aspiranti, Martino Carollo e Davide Ghio. In terza piazza Trentino A di Fabio Longo ed Alessandro Chiocchetti.

Pronostico pienamente rispettato sia nella Team Sprint femminile che in quella maschile che a Clusone assegnavano i titoli assoluti del format. Successo in rosa per le Fiamme Gialle A, binomio formato da Greta Laurent e Lucia Scardoni, apparse in ottima forma con la valdostana Laurent che staccava le avversarie nella sua ultima frazione consegnando alla veneta Scardoni l’onere e l’onore di tagliare il traguardo con margine e con il sorriso stampato in volto. Medaglia d’argento per Esercito A, grazie ad una ritrovata Ilenia Defrancesco al fianco di Elisa Brocard, bravissima nel finale a condurre lo sprint per l’argento. In terza piazza le Fiamme Oro A con Anna Comarella e Ilaria Debertolis, brava sul rettilineo conclusivo a “beffare” Chiara De Zolt Ponte (Carabinieri A in coppia con Martina Di Centa) e Caterina Ganz (Fiamme Gialle B insieme a Francesca Franchi).

Al maschile successo pronosticato ma non per questo facile, per le Fiamme Oro di Dietmar Nöckler e Federico Pellegrino. I due poliziotti, già vincitori in coppia di tappe di Coppa del Mondo ed anche di un argento e un bronzo mondiali, hanno dettato legge anche a Clusone tagliando il traguardo con ampio margine di vantaggio. Festa grande dunque in casa “Pellegrino-Laurent”. A sei secondi dal loro arrivo vincente si consumava la lotta “fratricida” per la medaglia d’argento tra le due squadre del Centro Sportivo Esercito, con Abram e Gabrielli al fotofinish. Ad avere la meglio l’Esercito B di Stefan Zelger e Mikael Abram, mentre il bronzo è andato al collo dell’Esercito A di Maicol Rastelli e Giacomo Gabrielli.

A suggellare questa prima giornata di gare tricolori il tributo alla famiglia del compianto Giuseppe Barzasi, anima federale societaria e il motore dello sci di fondo bergamasco, da parte del presidente del Comitato Alpi Centrali, Franco Zecchini. Domani binari tirati a lucido per l’assegnazione dei titoli tricolori Assoluti Sprint in tecnica classica.

Maschile

1 FIAMME ORO A NOECKLER Dietmar-PELLEGRINO Federico 25'19.72; 2 CS ESERCITO B ZELGER Stefan-ABRAM Mikael 25'25.42; 3 CS ESERCITO A RASTELLI Maicol-GABRIELLI Giacomo 25'25.43; 4 CARABINIERI B ROMANO Lorenzo-GARDENER Stefano 25'27.50; 5 FIAMME GIALLE A SALVADORI Giandomenico-GRAZ Davide 25'30.16; 6 CARABINIERI A BERTOLINA Mirco-DELLAGIACOMA Stefano 25'35.63; 7 FIAMME GIALLE B DEL FABBRO Luca-MOCELLINI Simone 25'35.91; 8 FIAMME ORO C TICCO' Giovanni-ARMELLINI Mattia 25'35.96; 9 CS ESERCITO C SERRA Daniele-MANZONI Francesco 25'36.06; 10 FIAMME ORO B DAPRA' Simone-HELLWEGER Michael 25'39.00

Femminile

1 FIAMME GIALLE A LAURENT Greta-SCARDONI Lucia 17'26.89; 2 CS ESERCITO A DEFRANCESCO Ilenia-BROCARD Elisa 17'32.72; 3 FIAMME ORO A COMARELLA Anna-DEBERTOLIS Ilaria 17'32.83; 4 CARABINIERI A DI CENTA Martina-DE ZOLT PONTE Chiara 17'33.85; 5 FIAMME GIALLE B FRANCHI Francesca-GANZ Caterina 17'34.87; 6 CS ESERCITO B BELLINI Martina-CASSOL Federica 17'37.96; 7 CS ESERCITO C COLOMBO Laura-JEANTET Emilie 17'54.01; 8 CARABINIERI B MAJ Valentina-BERGAGNIN Rebecca 17'54.05; 9 UNDERUP A DE ZOLT PONTE Alessia-PATSCHEIDER Michaela 17'56.14; 10 UNDERUP B BOCCARDI Maria Eugenia–GLAREY Noemi 19'31.89

 

Giovani maschile

1 VENETO F Pietro Pomari–Elia Barp 15'44.97; 2 ALPI OCCIDENTALI A Martino Carollo–Davide Ghio 15'46.39; 3 TRENTINO A Fabio Longo–Alessandro Chiocchetti 15'47.43; 4 ALTO ADIGE D Alexander Kargruber–Benjamin Schwingshackl 15'47.76; 5 TRENTINO B Simone Mastrobattista–Matteo Ferrari 15'48.58

Giovani femminile

1 ALPI CENTRALI I Veronica Silvestri–Lucia Isonni 18'33.39; 2 ASIVA A Beatrice Bastrentaz–Nadine Laurent 18'34.02; 3 ALPI CENTRALI L Anna Rossi–Giulia Cozzi 18'51.23; 4 ALTO ADIGE C Sara Hutter–Elisa Negrini 18'54.84; 5 ASIVA B Aline Ollier–Amalia Laurent 19'03.5

Staffetta maschile di Anterselva, quarto poligono. Prima ad uscire è l'Italia di Didier Bionaz e Tommaso Giacomel, quarant'anni (appena abbondanti, d'accordo) in due. Poi a vincere sarà la Francia con Emilien Jacquelin a beffare nuovamente Johannes Bø come già avvenuto proprio su queste nevi nell'inseguimento iridato dello scorso anno e l'Italia finirà quinta, ma quanto fatto dai due millenials azzurri nella prima parte di gara è qualcosa da rimarcare, a maggior ragione se si considera che entrambi i ventenni di casa Italia erano reduci dalla faticosa 20km del giorno precedente. E con Bionaz chiamato domani alla prima mass start della carriera.

Bene, molto bene: un quinto posto con Lukas Hofer a riposo è grasso che cola sul movimento, per tutta una serie di risposte positive che in questa stagione stanno piovendo sul team azzurro, in possesso di 5 atleti di alto profilo.

Guardando poco più avanti, il sabato di Anterselva si trasforma in una passerella transalpina. Prima per merito di Julia Simon, quindi del quartetto di "galletti" formato da Guigonnat, Fillon Maillet, Desthieux e lo stesso Jacquelin al termine di una staffetta che sembrava indirizzata in favore della Russia, prima dell'inatteso harakiri di Loginov nel poligono in piedi della terza frazione. Il giro di penalità del russo non era neanche lontanamente preso in considerazione dalla concorrenza e ad approfittarne sono stati Francia, Germania (in pista Peiffer) e l'Italia con un Thomas Bormolini assai positivo ma ormai evidentemente in riserva e costretto a cedere passo nella sua tornata conclusiva durante la quale Tarjei Bø ha potuto chiudere la voragine aperta in precedenza da un deludente Johannes Dale. Tutto riaperto per una tavola che sembrava imbandita per Johannes Bø, uscito in fuga dal penultimo poligono ma non pronto a chiudere la gara nel tiro in piedi. Anzi, la ricarica utilizzata ha consentito ad un eccellente Jacquelin di riportarsi nella sua scia e dare vita così ad un ultimo giro dal sapore di duello. Rispetto a quanto fatto undici mesi fa nell'inseguimento iridato, JTB ha voluto tenere la testa, ma Jacquelin l'ha sorpreso all'esterno sul rettilineo opposto a quello di arrivo, prendendo la corda nella penultima curva per non lasciare quindi alcuna chance al norvegese. Francia ancora in estasi, come già ad Oberhof: in Norvegia qualche interrogativo sulla condizione generale - Lægreid escluso, molto buono in avvio - inizia ad emergere.

Dietro al duello franco-norvegese, la sfida per il terzo podio ha premiato la Russia con Latypov pronto a spuntarla nel testa a testa con la Germania di Benedikt Doll ad una cinquantina di secondi dalla Francia, mentre Dominik Windisch traghettava l'Italia verso un quinto posto di fatto mai in dubbio nelle fasi finali.

Austria, Finlandia ed Ucraina hanno quindi completato la top8 di una staffetta in cui la Svezia è stata la grande assente, complici il drammatico avvio di Peppe Femmling, incappato in tre giri di penalità nella frazione di lancio.

Julia Simon si conferma sul gradino più alto del podio della partenza in linea. Dopo aver trionfato pochi giorni or sono ad Oberhof, la francese si è ripetuta anche nella Südtirol Arena di Anterselva cogliendo così il terzo successo della carriera. La vittoria di Simon ha preso forma nel giro conclusivo, una tornata decisamente intensa di emozioni e significati che l'ha vista riportarsi sul gruppo di fuggitive per issarsi quindi davanti al plotone e non mollare più la presa, nemmeno sul rettilineo finale quando Hanna Öberg ha provato a sferrare l'attacco in extremis. Con loro sul podio è salita ancora una volta l'austriaca Lisa Hauser, senza dubbio la più convincente in assoluto in questo mese di gennaio.

La chiave di lettura della giornata va ricercata nei due poligoni in piedi. Il primo sembrava poter lanciare in orbita la russa Svetlana Mironova, leader solitaria del quarto giro davanti alla connazionale Pavlova e alle due tedesche Hinz e Preuss. L'ultima sessione di tiro ha però rimescolato completamente le carte, con la sola Preuss in grado di tenersi a galla mentre le compagne di avventura crollavano sotto il peso degli errori. Dal rimescolamento ha preso forma un quintetto, ricompattato dalla poderosa azione di Julia Simon, pronta a riportarsi insieme alla stessa Preuss nella scia di Õberg, Hauser e Davidova. Non appena chiuso il buco, Simon si è prodigata in un immediato sorpasso, chiamando così alla risposta Öberg ed Hauser, le uniche in grado di rispondere al cambio di ritmo della transalpina. Che però non ha più lasciato strada a nessuna.

Nel chilometro finale, Öberg ha provato in un paio di occasioni a trovare lo spazio per infilare la francese, ma ogni porta è stata prontamente chiusa e così alla svedese non è restato che provare il sorpasso sul rettilineo finale, ma Simon ha saputo mantenere due decimi di margine e cogliere così il secondo successo stagionale, nonostante i ben tre errori al tiro (1-1-1-0) contro il singolo giro di penalità (nel terzo poligono) affrontato dalle due contendenti per il successo.

Dietro al terzetto da podio, quarto posto per la sempre puntuale Franziska Preuss (0-0-0-1) la cui gara era iniziata con un piccolo brivido: la tedesca si era infatti presentata in linea di partenza con gli sci da riscaldamento, accorgendosi dell'errore solo un paio di minuti prima dello start. Eccola quindi correre a prendere gli sci giusti, per ripresentarsi al via nell'ilarità generale appena in tempo per lo start.

In quinta posizione, buona la prova di Marketa Davidova (1-0-0-0) seguita dalle due norvegesi leader della generale, con la campionessa iridata in carica Marte Røiseland (1-0-2-0) a precedere Tiril Eckhoff (1-0-2-1). Piazzamenti che parlano in favore di Öberg che può così arrivare ai Mondiali in scia alle due trentenni: Røiseland resta davanti a tutte con 625 punti ma solo 8 lunghezze su Eckhoff e 9 sulla più giovane svedese.

Giornata difficile al tiro in casa Italia. Dorothea Wierer è stata protagonista in avvio e ha confermato di essere in crescita sugli sci, ma i 5 errori al poligono (0-2-1-2) l'hanno inesorabilmente spinta verso la 17ima piazza finale, ad 1'44" da Simon. Giornata subito difficile anche per Lisa Vittozzi, appesantita subito da due errori nel primo poligono, penalità poi raddoppiate nel proseguo della gara (2-2-0-0) per il 27° posto finale. La staffetta di domani (12:45) sarà l'ultimo atto al femminile prima della rassegna iridata di Pokljuka.

 

Le classifiche complete

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