Redazione

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Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino hanno firmato la Team Sprint in tecnica libera di Ulricehamn davanti alla Svizzera di Hediger e Furger e alla Svezia II di Westberg - Hägström.

In una finale senza Russia (eliminati per una caduta in semifinale) e Norvegia (out entrambe le staffette), Francesco De Fabiani è stato attento a gestire le frazioni dispari, mentre Pellegrino ha potuto mettere sul piatto la propria netta superiorità vincendo per distacco sul rettilineo finale con la Francia di Chanavat e Jouve in ritardo per la caduta del primo in chiusura di quinta frazione.

L'ultimo successo azzurro in questa disciplina risaliva al gennaio 2018, quando al fianco di Chicco c'era Diddi Nöckler: è l'ottava perla italiana nelle Team Sprint di Coppa del Mondo, la terza firmata da Pellegrino.


Probabilmente proprio l'assenza di molti big ha suggerito il mantenimento di un low profile per gran parte della finale. Le prime quattro frazioni sono trascorse senza scossoni, con la maggior attenzione del gruppo rivolta a cercare di evitare contatti e cadute. In quinta frazione lo svedese Westberg ha provato a fare la differenza, senza però riuscire a sgranare il gruppo, presentatosi allungato ma compatto in zona cambio. E qui ecco il nuovo colpo di scena, con Chanavat che si inciampa nella curva finale riuscendo a dare il cambio a Jouve con 6" di ritardo rispetto agli altri. Troppi per rientrare, anche perchè lo statunitense Kevin Bolger ha voluto alzare subito il ritmo, odorata la possibilità di estromettere una delle formazioni favorite. In tutto questo Pellegrino ha saputo controllare la situazione senza affanno, mettendo poi in pratica la strategia studiata sin dalle semifinali, prendendo la testa nella salita che si affaccia sullo stadio senza più lasciare la leadership. Anzi, una volta imboccato il rettilineo d'arrivo, il poliziotto di Nus si è letteralmente tolto di scia ogni avversario.

Per la coppia azzurra non poteva esserci viatico migliore in vista della sfida iridata: ad Oberstdorf Russia e Norvegia non staranno a guardare come successo oggi, ma presentarsi nell'Allgäu forti di un successo nell'ultima gara premondiale significa fare il pieno di fiducia e consapevolezza.

E con il successo odierno ed il ko russo, Federico Pellegrino ha potuto allungare anche nella classifica Sprint.

Più di così non si poteva chiedere.

 

La Classifica finale

Tra Svezia e Stati Uniti è uscita la Slovenia: Eva Urevc e soprattutto AnaMarija Lampic hanno saputo conquistare il primo successo sloveno in una Team Sprint di Coppa del Mondo. La volata finale di Lampic non ha lasciato scampo alla padrona di casa Linn Svahn (Svezia I in coppia con Maja Dahlqvist) che si è dovuta accontentare della piazza d'onore dopo aver affrontato l'intera ultima frazione al comando. Svahn ha provveduto a chiudere tutte le porte alla slovena, ma nel rettilineo conclusivo in leggera salita, Lampic ha trovato in corsia centrale lo spunto per avere la meglio e candidarsi per un ruolo da assoluta protagonista anche nell'evento iridato.

Secondo posto quindi per Svezia I, seguita dalla Svizzera di Van Der Graaf e Fähndrich con gli Stati Uniti di Sadie Bjorsen e Jessie Diggins in quarta posizione.

Dopo aver dominato la scena nella ultime Team Sprint disputate, la Svezia (otto successi nelle ultime nove gare a cui ha preso parte) ha dovuto cedere il passo ad una Slovenia supportata da materiali super (merito in tal senso anche della skiwoman Valentina Vuerich...) e trainata da una Lampic che quando ha l'occasione sa come sferrare la zampata giusta. Tanto da sorprendere sulle nevi di casa una Svahn alle prese anche con i fantasmi dell'inconveniente occorsole ieri, un ricordo che forse le ha suggerito di mantenersi al comando della frazione finale, togliendo l'incombenza a Jessie Diggins, sempre pronta a dettare il ritmo nelle frazioni pari sin dalla mattinata.

Non ci sarà mai controprova, ma forse lì la svedese ha perso la brillantezza necessaria per tenere testa a Lampic nel volatone finale. O forse la slovena ne aveva semplicemente di più.

Conferma sul podio intanto anche per la Svizzera vincente a Dresda e per gli Stati Uniti, ancora quarti come in Germania, mentre in casa Norvegia pur con molte assenze non si è saputo andare oltre la settima piazza, dietro anche a Svezia II e Repubblica Ceca. Poche buone notizie invece in casa Italia: Lucia Scardoni ha lasciato intravvedere buoni segnali pur nella tecnica meno amica, mentre la benzina nel serbatoio di Greta Laurent è finita già a metà della semifinale.

 

La Classifica finale 

Assente il Re norvegese, Jarl Magnus Riiber, è festa tedesca a Klingenthal. Nella Gundersen di 10 km con salto sul trampolino HS140, è arrivata la tripletta della Germania con Vinzenz Geiger che si è imposto davanti a Fabian Riessle ed Eric Frenzel al termine di una gara che i tedeschi hanno affrontato di squadra.

Come prevedibile dopo la fase di salto, nel segmento di sci di fondo ha prevalso l’equilibrio. Yamamoto, leader questa mattina nel salto, ha mantenuto la testa andando con il proprio ritmo, mentre alle sue spalle si è formato un gruppo composto da ben tredici atleti e guidato ovviamente dai tedeschi e l’altro giapponese Akito Watabe. Ai 4,8 km Yamamoto è stato ripreso, così in testa si è formato un gruppo composto da dieci atleti: Rydzek, Riessle, Akito Watabe, Ilkka Herola, Muehlethaler, Tiller, Weber, Frenzel, Yamamoto e Geiger. Presto in difficoltà gli austriaci.

Al penultimo giro Frenzel ha preso la testa alzando notevolmente il ritmo, mettendo in difficoltà gli avversari e facendo selezione. A fargli compagnia Riessle, Rydzek e Geiger, capaci di staccare gli altri assieme a Herola e Watabe. Al via dell’ultimo giro Muehlethaler e Weber sono riusciti per un attimo a riagganciarsi, ma presto si sono nuovamente staccati quando è arrivato l’attacco decisivo.

A portarlo è stato Vinzenz Geiger che ha approfittato del tratto di salita per alzare notevolmente il ritmo. I suoi compagni di squadra non sono riusciti a seguirlo immediatamente, mentre Herola ha faticato a reagire in quanto si è trovato imbottigliato proprio alle spalle del gruppone tedesco. Il finlandese è riuscito a portarsi in seconda posizione, soltanto quando Geiger ha ormai guadagnato 4” riuscendo così ad andarsene. Anche perché l’ultima parte del giro, tra curve ed ostacoli stile gimkana, non si è certo dimostrata vantaggiosa per chi si è trovato in gruppo. Tanta la confusione che si è infatti creata nella volata per le altre posizioni del podio.

Così, mentre Geiger si apprestava a tagliare il traguardo e godersi il successo in terra tedesca, alle sue spalle si accendeva la sfida per le restanti posizioni del podio tra contatti e confusione. In particolare difficoltà Herola, che ancora una volta ha sofferto l’arrivo in volata, andando addirittura al contatto con un generosissimo Frenzel e perdendo quel passo risultato decisivo. Il finlandese ha così chiuso quarto lasciando spazio alla festa tedesca con Riessle e Frenzel rispettivamente secondo e terzo. Quinto Rydzek, mentre Watabe ha terminato sesto. Lamparter, decimo, è stato il primo degli austriaci, mentre senza il suo Re la Norvegia è andata in crisi raccogliendo solo un undicesimo posto con Tiller. A proposito di Norvegia, ancora una volta Graabak è stato fenomenale sugli sci recuperando dalla 32ª alla 14ª posizione. Attenzione, perché se al Mondiale dovesse azzeccare il salto, soprattutto sul trampolino piccolo potrebbe essere pericoloso.

In grande difficoltà l’Italia, che non ha piazzato alcun atleta in zona punti. Aaron Kostner ha concluso 33° dopo la trentesima piazza nel salto. Il gardenese sta ancora cercando la miglior condizione ma soprattutto deve ritrovare fiducia nel suo salto. Non dimentichiamoci che è tornato da poco dopo quasi un anno di stop. Prestazione negativa per Samuel Costa, che ha confermato le sue difficoltà sul salto e non è riuscito a recuperare abbastanza sugli sci per entrare in zona punti. Per lui 34ª piazza, troppo poco per un atleta che ha mostrato di valere ben altre posizioni. Indietro anche Buzzi, giunto 40°. Questa però non era una gara adatta a lui.

CLASSIFICA FINALE TOP 10
1° V. Geiger (GER) 24’59.6
2° F. Riessle (GER) +3.5
3° E. Frenzel (GER) +3.6
4° I. Herola (FIN) +3.8
5° J. Rydzek (GER) +5.8
6° A. Watabe (JPN) +6.4
7° L. Muehltethaler (FRA) +28.7
8° T. Weber (GER) +29.1
9° R. Yamamoto (JPN) +44.7
10° J. Lamparter (AUT) +49.5

Per la classifica completa clicca qui

Gli occhi erano tutti per lei, vincitrice delle prime tre sprint disputate dall’inizio del 2021, Linn Svahn, che vincendo nella sua Svezia avrebbe eguagliato Stina Nilsson nel numero di quattro vittorie consecutive nel format. Invece, nella sprint in skating di Ulticehamn, la giovane campionessa è rimasta subito fuori dai giochi, cadendo nei quarti di finale per aver toccato con le punte dei suoi sci le code di quelli della norvegese Smedaas, procurandosi anche una ferita vicino all’occhio. Eliminata la grande favorita, sembrata comunque meno incisiva anche in qualificazione, è arrivata comunque una festa svedese.

Forte l’emozione per Maja Dahlqvist, che a 26 anni ha conquistato la sua prima vittoria in carriera, tirando fuori tutti i cavalli sul rettilineo finale per commuoversi poi per il suo primo successo in carriera. Alle sue spalle Johanna Hagström, che a 22 anni ha conquistato oggi il suo secondo podio in carriera dopo il terzo posto di Cogne nel 2019. Sul terzo gradino del podio una splendida Diggins, che ancora una volta ha tagliato il traguardo devastata dopo aver dato ogni energia rimasta sul suo corpo dando tutto sul rettilineo finale.

Ai piedi del podio Hanna Falk, che messi da parte i tanti problemi fisici è tornata su buonissimi livelli, mentre la slovena Eva Urevc ha ottenuto un ottimo quinto posto, mancando di energie proprio nel finale. Delusa invece Jonna Sundling, che in partenza è stata involontariamente toccata da Hagström ed è finita in rotazione restando in piedi e rompendo un bastoncino. La svedese ha recuperato il distacco accumulato arrivando quasi a lottare per il podio, prima che la fatica fatta per rientrare le chiedesse il conto.

Della caduta di Svahn ha approfittato solo in parte Anamarija Lampic che avrebbe potuto quasi chiudere la classifica della coppa di specialità, ma è stata eliminata in semifinale arrivando alle spalle della sua connazionale Urevc e di Hagström. Out anche Nadine Fähndrich, giunta sesta in una prima semifinale col brivido per un contatto tra Diggins e Sundling. La svedese ha rischiato anche di cadere, ma è riuscita in qualche modo a restare in piedi e raggiungere la finale con Dahlqvist, mentre la statunitesne è stata capace di ottenere un posto in finale da lucky loser, dopo che i giudici non hanno ritenuto scorretta la sua manovra.

Fuori già nei quarti di finale Sadie Maubet Bjornsen e Kristine Stavaas Skistad. Quest’ultima, classe ’99, sembrava in rampa di lancio due anni fa, quando soltanto una caduta in semifinale le vietò di lottare fino in fondo per un probabilissimo podio iridato a Seefeld. Nelle ultime due stagioni, però, le tante promesse non sono state mantenute e questa ragazza dai grandi mezzi fisici è andata in difficoltà. In Norvegia è sempre esposta sotto i riflettori, ma forse meriterebbe di essere lasciata un po’ tranquilla nel tentativo di ritrovarsi. È giovane ed il tempo è dalla sua parte.

Eliminata già ai quarti di finale Greta Laurent, giunta sesta nella prima batteria e 29ª assoluta. La valdostana delle Fiamme Gialle, 21ª in qualificazione, non è riuscita a tirare fuori i cavalli quando richiesto sull’ultima curva e sul rettilineo finale, chiudendo in coda la volata di gruppo andata a Sundling e Dahlqvist.

Fuori in qualificazione Lucia Scardoni, quarantasettesima.

CLASSIFICA FINALE
1ª M. Dahlqvist (SWE)
2ª J. Hagström (SWE)
3ª J. Diggins (USA)
4ª H. Falk SWE)
5ª E. Urevc (SLO)
6ª J. Sundling (SWE)
7ª A. Lampic (SLO)
8ª S. Krehl (GER)
9ª T. Beranova (CZE)
10ª J. Joensuu (FIN)

L’italiana
29ª Greta Laurent

Ad un anno esatto dai Giochi Olimpici di Pechino vi proponiamo l’ultima versione del programma ufficiale delle gare di biathlon, che ovviamente potrebbe ancora cambiare nel corso dell’anno.

PROGRAMMA OLIMPIADI PECHINO

Sabato 5 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): Staffetta Mista

Domenica 6 Febbraio 2022
RIPOSO

Lunedì 7 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 15km Individuale Femminile

Martedì 8 Febbraio 2022
09.30 (16.30 locali): 20km Individuale Maschile

Mercoledì 9 Febbraio 2022
RIPOSO

Giovedì 10 Febbraio 2022
RIPOSO

Venerdì 11 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 7,5 km Sprint Femminile

Sabato 12 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 10 km Sprint Maschile

Domenica 13 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 10 km Pursuit Femminile
11.45 (18.45 locali): 12,5 km Pursuit Maschile

Lunedì 14 Febbraio 2022
RIPOSO

Martedì 15 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 4x7,5km Staffetta Maschile

Mercoledì 16 Febbraio 2022
08.45 (15.45 locali): 4x6km Staffetta Femminile

Giovedì 17 Febbraio 2022
RIPOSO

Venerdì 18 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 15 km Mass Start Maschile

Sabato 19 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): 12,5 km Mass Start Femminile

Ad un anno esatto dai Giochi Olimpici di Pechino vi proponiamo l’ultima versione del programma ufficiale delle gare di sci di fondo, che ovviamente potrebbe ancora cambiare nel corso dell’anno.

PROGRAMMA OLIMPIADI PECHINO

Sabato 5 Febbraio 2022
08.45 (15.45 locali): Skiathlon 7,5km + 7,5km Femminile

Domenica 6 Febbraio 2022
08.00 (15.00 locali): Skiathlon 15km + 15km Maschile

Lunedì 7 Febbraio 2022
RIPOSO

Martedì 8 Febbraio 2022
09.00 (16.00 locali): Sprint Tecnica Libera Maschile e Femminile (Qualificazione)
11.30 (18.30 locali): Sprint Tecnica Libera Maschile e Femminile (Finali)

Mercoledì 9 Febbraio 2022
RIPOSO

Giovedì 10 Febbraio 2022
08.00 (15.00 locali): 10 km Tecnica Classica Femminile

Venerdì 11 Febbraio 2022
08.00 (15.00 locali): 15 km Tecnica Classica Maschile

Sabato 12 Febbraio 2022
08.30 (15.30 locali): Staffetta 4x5km Femminile

Domenica 13 Febbraio 2022
08.00 (15.00 locali): Staffetta 4x10 km Maschile

Lunedì 14 Febbraio 2022
RIPOSO

Martedì 15 Febbraio 2022
RIPOSO

Mercoledì 16 Febbraio 2022
10.00 (17.00 locali): Team Sprint in Tecnica Classica Maschile e Femminile (Semifinali)
12.00 (19.00 locali): Team Sprint in Tecnica Classica Maschile e Femminile (Finali)

Giovedì 17 Febbraio 2022
RIPOSO

Venerdì 18 Febbraio 2022
RIPOSO

Sabato 19 Febbraio 2022
07.00 (14.00 locali): Mass Start 50 km in Tecnica Libera Maschile

Domenica 20 Febbraio 2022
08.00 (15.00 locali): Mass Start 30km in Tecnica Libera Femminile

Con delibera n°207, il Presidente Flavio Roda ha ufficializzato le squadre che prenderanno parte ai Mondiali under 23 e juniores di sci di fondo in programma dal 9 al 14 febbraio nella località finlandese di Vuokatti.
Gareggeranno nella categoria under 23 Martina Di Centa (Carabinieri), Chiara De Zolt (Carabinieri), Nicole Monsorno (Fiamme Gialle), Martin Coradazzi (Esercito), Stefano Dellagiacoma (Carabinieri), Michele Gasperi (Esercito), Davide Graz (Fiamme Gialle), Simone Mocellini (Fiamme Gialle) e Giovanni Ticco (Fiamme Oro).

A livello juniores saranno presenti fra le donne Lucia Isonni (SC Schilpario), Sara Hutter (aggregato), Veronica Silvestri (SC Livigno), Iris De Martin Pinter (aggregato Carabinieri), Nadine Laurent (SC Gressoney) e Anna Rossi (Carabinieri), con Elisa Gallo (SC Alpi Marittime) riserva a casa, mentre la squadra maschile sarà rappresentata da Nicolò Cusini (SC Livigno), Elia Barp (Fiamme Gialle), Alessandro Chiocchetti (Fiamme Gialle), Luca Sclisizzo (Esercito) e Fabio Longo (aggregato Fiamme Oro), con Benjamin Schwingshackl (aggregato Carabinieri) riserva a casa.  

Si sono chiusi i Campionati Europei di biathlon 2021 di Duszniki-Zdroj (Polonia), che oggi prevedevano le due staffette miste. In mattinata si è disputata la single mixed, mentre nel primo pomeriggio è andata in scena la staffetta mista “tradizionale” che ha visto un netto successo da parte della Norvegia: il quartetto composto da Emilie Kalkenberg, Aasne Skrede, Erlend Bjoentegaard e Sivert Bakken si è imposto dopo una partenza in salita, perché Kalkenberg è incorsa nel giro di penalità al termine della serie in piedi. Skrede ha condotto un ottima rimonta cambiando in prima posizione, mentre Bjoenteegard e Bakken hanno gestito al meglio i poligoni e il distacco dalle altre nazioni. La Norvegia ha utilizzato complessivamente 7 ricariche.

La medaglia d’argento è andata alla Germania con una squadra solida composta da Vanessa Voigt, Marion Deigentesch, Dominic Schmuck e Philippe Nawrath: per i tedeschi, che si sono imposti in mattinata nella single mixed, il distacco è pari a 30.7” con l’impiego di 7 ricariche. Terza posizione per l’Ucraina (Petrenko, Vita Semerenko, Tsymbal e Pryma) che schierava in ultima frazione il campione europeo dell’inseguimento, finalizzando al poligono un ottimo lavoro di squadra. Per il quartetto ucraino, che ha utilizzato 10 ricariche complessivamente, il ritardo dai vincitori è di 52.5”.

Quinta posizione finale per l’Italia, preceduta dalla Lituania per la lotta a ridosso del podio. Convincente l’impiego di Eleonora Fauner in prima frazione, con la friulana a condurre la gara nelle prime posizioni fino al secondo poligono, dove ha utilizzato tre ricariche, una in meno rispetto a Nicole Gontier che ha mantenuto l’Italia a galla, distanziata di 30 secondi dal podio virtuale e facendo segnare il terzo tempo di frazione sugli sci. Positiva la prova di Giuseppe Montello in terza frazione: il friulano classe 1992 dell’Esercito è risultato preciso a terra, limitando a due le ricariche utilizzate in piedi e mostrando un ottimo passo sugli sci, molto vicino a quello del leader Bjoentegaard, passando il testimone a Patrick Braunhofer a 31.6” secondi dalla testa e 15” dal podio virtuale dell’Ucraina. Il carabiniere della Val Ridanna si è espresso bene al poligono con l’utilizzo di una sola ricarica e nell’ultimo giro ha lottato con Lituania e Austria per difendere un ottimo piazzamento, battendo in volata l’austriaco Jakob e chiudendo a 1’14.5” dalla Norvegia.

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