Redazione

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Pronostico rispettato nella staffetta mista che ha chiuso le competizioni Under 23 ai Mondiali di Vuokatti. Il quartetto formato da Synne Arnesen, Jon Rolf Skamo Hope, Haavard Moseby e Hedda Østberg Amundsen si è imposto dominando la gara dall’inizio alla fine. Nelle prime due frazioni il team norvegese ha combattuto con gli Stati Uniti, poi dopo l’ottimo finale di frazione da parte di Hope capace di prendere un piccolo vantaggio su Schumahcer e i 5 km a tutta di Moseby, la squadra norvegese ha preso il largo. Amundsen si è quindi limitata a controllare e gestire l’ottimo vantaggio, riuscendo a imporsi con tranquillità nonostante alle sue spalle si fosse formato un gruppetto molto competitivo composto da Russia, Francia, Svezia e Stati Uniti, riassorbiti quasi immediatamente nell’ultima frazione di Sophia Laukli.

Così, mentre la norvegese davanti si è limitata a non andare in crisi, dietro di lei si scatenata la lotta. In salita Dolci è andata all’attacco portandosi con sé la russa Anna Grukhvina, mentre inizialmente non sono riuscite a reagire Laukli e la svedese Louise Lindström. Sul tratto di discesa, però, la russa ha staccato la francese che ha perso velocità anche a causa del suo fisico minuto, così alle sue spalle è arrivata in scia la svedese, che sul rettilineo finale l’ha praticamente saltata regalando alla Svezia il bronzo e portando alle lacrime la giovane francese, consolata dai compagni. Quinta piazza per gli USA.

Ottava posizione a 2’04” per il quartetto azzurro formato da Martina Di Centa, Michele Gasperi, Davide Graz e Chiara De Zolt Ponte. Gli azzurri, che difendevano il bronzo conquistato lo scorso anno, si sono presto staccati e fatto praticamente tutta la gara in compagnia della Finlandia, giunta poi settima.

FIS MA COSA FAI?

Piccola nota per chiudere la giornata. Noi, come redazione di Fondo italia, ci siamo impegnati al massimo per seguire queste gare al meglio. Va però sottolineato che un evento mondiale, seppur giovanile, non può essere trattato in questa maniera dalla FIS. Troppi i problemi presenti.Oggi sito ufficiale non vi era la start list della staffetta e non funzionavano i cronometraggi live, così come non è stata ancora pubblicata la classifica. Fortunatamente abbiamo visto le gare, anche se pure in questo caso non vi era alcun riferimento cronometrico o una grafica con il nome degli atleti. In occasione della sprint nella grafica televisiva era presente solo il nome dell'atleta con il cognome puntato. Se si vuole fare il bene dello sci di fondo, la FIS dovrebbe iniziare a curare di più questi aspetti che non sono affatto banali nel 2021.

1ª Norvegia (Synne Arnesen, Jon Rolf Skamo Hope, Haavard Moseby e Hedda Østberg Amundsen)
2ª Russia (Anastasiya Faleeva, Sergey Ardashev, Alezander Terentev, Anna Grukhvina)
3ª Svezia (Hanna Abrahamsson, Fredrik Andersson, Johan Herbert, Louise Lindström)

È la Svezia a vincere il titolo nella staffetta femminile del Mondiale Juniores di Vuokatti. Nella competizione che si è svolta su quattro frazioni da 3,3 km, la squadra svedese si è imposta al termine di una gara condotta dall’inizio alla fine, ma che la nazionale scandinava si è dovuta comunque sudare fino all’ultimo metro perché la Russia è tornata grazie ad un’ottima prova di Stepanova.

Le svedesi sono andate subito all’attacco in prima frazione con Rosenberg, che ha tenuto il ritmo molto alto in tecnica classica mettendo in difficoltà diverse avversarie. Al termine della prima frazione si è formato un gruppetto con Svezia, Svizzera, Finlandia, Russia e Norvevia, rimasta disperatamente attaccata con Melling  
Nella seconda frazione in classico è stata ancora la squadra svedese a fare ritmo, questa volta con Lisa Eriksson, capace di fare maggior selezione. Si è staccata infatti la Finlandia con Siiri Kaijansinkko in difficoltà e agganciata anche dalla Polonia. Ma al cambio la svedese si è presentata anche con qualche metro di margine sulla russa Krupitskaya, la svizzera Siri Wigger e la norvegese Emma Kirkeberg Mørk. A quel punto è stata lanciata la bravissima Lisa Ingesson, che in skating è andata all’attacco, capitalizzando così il lavoro svolto dalle sue compagne in classico e mettendo 15” di margine tra sé e la russa Zholudeva, la quale a sua volta è riuscita a staccare la norvegese Heggen e Anja Weber, andata quest’ultima clamorosamente in difficoltà perdendo oltre un minuto nella sua frazione.

Negli ultimi 3,3 km Moa Hansson ha dato l’impressione di poter gestire bene il vantaggio accumulato, ma nel finale la russa Stepanova è andata ad un ritmo indiavolato, ha iniziato a recuperarle metri a vista d’occhio, ma il traguardo è arrivato troppo presto per completare la rimonta, così Hansson sprintando con le poche forze rimaste ha tagliato la linea finale distrutta ma felice, abbracciata dalle compagne di squadra per la festa svedese. In terza posizione la Norvegia, che con Bergane è riuscita a tenersi il bronzo.

Purtroppo molto indietro sin dall'inizio l'Italia. Il quartetto azzurro, composto da Anna Rossi, Iris De Martin Pinter, Sara Hutter e Veronica Silvestri, è rimasto subito attardato e chiuso in 11ª posizione a 3'32". In difficoltà tutti i paesi OPA, tra i quali la migliore è stata la Svizzera, che ha chiuso 4ª a 1'31" con tre quarti della squadra che lo scorso anno vinse l'oro ad Oberwiesenthal. 

Martin Ponsiluoma ha scelto il palcoscenico dei Mondiali di Pokljuka per regalarsi la prima vittoria in carriera. Una scelta che permette così al 25enne di Östersund di mettersi al collo una splendente medaglia d'oro al termine di una gara perfetta: efficiente al tiro, molto brillante sugli sci. Così lo svedese ha fatto saltare letteralmente il banco, completando la prova con il tempo di 24:41.1 ed un margine rispettivamente di 11"2 e 12"9 sui due francesi Simon Desthieux (a sua volta senza errori) ed Emilien Jacquelin (un errore a terra).

Manca la Norvegia sul podio. Dopo aver vinto tutte le sprint stagionali, JTB e compagni si sono ritrovati a terra proprio nel giorno che vale le medaglie. Un deja-vu di quanto successo dodici mesi fa ad Anterselva, quando toccò a Loginov (oggi appannato, solo 25° con due errori) guidare su altri due francesi, Fillon Maillet (oggi sesto) e Martin Fourcade.

Un anno dopo la storia più o meno si ripete nella nevicata di Pokljuka ed i motivi della debacle norvegese (4 atleti nella top9, ma nessuna medaglia: per loro è una Caporetto) vanno ricercati nella scarsa affidabilità al tiro in primis di un Johannes Bø che ha visto inerpicarsi la strada davanti a sè per via dei due errori nella prima sessione a terra. Sugli sci è andato forte, JTB, ma senza riuscire ad andare oltre al quinto posto, preceduto anche dal compagno di squadra Johannes Dale che con un errore a meno (0-1) è stato protagonista di un ultimo giro esattamente in parallelo al "capitano", mantenendo fino al traguardo quel decimo di vantaggio.

Detto del sesto posto di Fillon Maillet che ha avuto il merito di raddrizzare la gara dopo l'errore a terra, poi è ancora Norvegia con Sturla Lægreid settimo pur senza errori, palesando una forma forse meno smagliante rispetto ad inizio stagione. Alle sue spalle ecco l'altro svedese Sebastian Samuelsson seguito a propria volta da Tarjei Bø (0-1).

Molto buona nel complesso la prova della squadra azzurra, pur con il rammarico per quell'unico errore di Lukas Hofer al decimo bersaglio (un film già visto, ahilui): la condizione del pusterese non è smagliante come nei mesi scorsi - ed i motivi li sappiamo - ma senza quel giro di penalità il carabiniere di San Lorenzo si sarebbe potuto inserire appena a ridosso del podio. Alla fine la classifica lo vede in 13ima posizione con un ritardo di 47" dalla testa: domenica, se nel frattempo le energie dovessero aumentare ulteriormente dopo la sindrome influenzale dei giorni scorsi, potrà provare una rimonta delle sue.

Alle spalle di Hofer, il secondo azzurro di giornata è risultato il golden boy Didier Bionaz che grazie allo zero al tiro ed un'ottima resa nel fondo si è regalato un prestigioso ventunesimo posto a poco più di un minuto da Ponsiluoma. Può recriminare per un errore nel finale anche Thomas Bormolini (0-1) che ha chiuso in 26ima piazza ad 1'17 mentre Dominik Windisch ha raccolto il 33° posto complici tre errori (1-2), ma il ritardo di 1'33 racconta di una condizione non banale da parte dell'alpino sudtirolese.

Arriva la prima medaglia per l'Italia ai Mondiali Juniores di sci nordico. A conquistarla è la staffetta mista azzurra della combinata nordica, che ha vinto il bronzo con Iacopo Bortolas, Annika Sieff, Daniela Dejori e Domenico Mariotti. Un terzo posto arrivato al termine di una gara da batticuore, vissuta intensamente dalla prima all'ultima frazione, fino al grandissimo finale di Domenico Mariotti, perfetto tatticamente e molto intelligente nell'affrontare la discesa alle spalle del tedesco, uscire con una maggiore velocità, affiancarlo nel controrettilineo e staccarlo già prima della curva finale per la festa di tutta la squadra.

L'oro è andato alla Norvegia grazie alla splendida azione dell'ultimo frazionista Skoglund, che nell'ultima salita se ha staccato l'austriaco Rettenegger. Ma decisiva per la vittoria norvegese è stata Gyda Westvold Hansen, capace di recuperare 22" in appena 2,5 km e dare il cambio all'ultimo frazionista in testa.

LA CRONACA

Come previsto nella prima frazione maschile da 5 km, Norvegia ed Austria iniziano andando avanti in coppia con Strøm ed Einkemmer, mentre alle loro spalle Bortolas e Nishikata vengono ripresi dal tedesco Frank, staccati di 56" dalla testa. Nel secondo giro l'austriaco va all'attacco e stacca il compagno di fuga norvegese, mettendo così 20" di margine tra le due nazioni al primo cambio. Alle loro spalle Frank cerca di avvantaggiarsi su Bortolas e Nishikata, ma con grande generosità l'azzurro va a tutta all'interno dello stadio e cambia assieme al tedesco.

Nei 2,5 km della seconda frazione, l'austriaca Hirner riesce a mantenere il vantaggio su Marte Leinan Lund, arrivando al cambio con 22". Alle loro spalle Annika Sieff è bravissima in una frazione sulla carta complicata e dopo aver agganciato Nowak portandosi dietro anche la giapponese Kasai, riesce a guadagnare 3" sulle avversarie grazie a un ottimo finale di frazione.

Nella seconda frazione femminile, sempre da 2,5 km, come previsto Gyda Westvold Hansen mette il turbo sin dal primo metro e coma sua cugina Johaug nel fondo dei grandi si divora l'austriaca Kleinrath, non certo scarsa sugli sci stretti, recuprandola e riuscendo anche a scavalcarla nel finale arrivando all'ultimo cambio in testa. Alle sue spalle Dejori va a tutta e non si fa riagganciare dalle altre. La tedesca Gerboth è brava a resisterle e al cambio arriva a 4" dall'azzurra, mentre la giapponese Miyazaki delude le aspettative e perde ben 20".

Gli ultimi due giri maschili per un totale di 5 km sono da batticuore. Il norvegese Skoglund e l'austriaco Rettenegger si guardano nel corso dei primi 2,5 km, perdendo quasi un minuto dalle nazioni che seguono. Nessuno vuole spendere energie stando davanti. Alle loro spalle, a 30", Domenico Mariotti aumenta il ritmo portandosi dietro il tedesco Tristan Sommerfeldt per evitare che l'ottimo Kimura riesca a completare la sua rimonta dopo aver dimezzato presto lo svantaggio.

Sull'ultima salita si decide la lotta per l'oro. Il primo ad attaccare è l'austriaco, ma Skoglund ha un altro ritmo, cambia decisamente di passo e riesce a mettere tra se e Rettenegger quel distacco decessario per regalare l'oro alla sua squadra. Alle loro spalle Italia e Germania collaborano per giocarsi poi la medaglia nel finale. Mariotti è troppo intelligente tatticamente, affronta la discesa alle spalle del tedesco ed esce così più velocemente, si affianca e lo supera per poi affrontare l'ultima curva a tutta e non dare all'avversario la possibilità di rientrare.

Esplode quindi la festa azzurra, quella di un movimento che sta lavorando tantissimo sui giovani sia in campo maschile che in quello femminile. Un bronzo che è il premio all'impegno di tutti, dal direttore tecnico Federico Rigoni, allo staff tecnico della squadra femminile composto da Ivo Pertile, Francesco Benetti e Veronica Broll, a quello della squadra giovanile maschile con Andrea Bezzi, Francesco Mich, Luca Rigoni ed Enrico Nizzi, fino al fisioterapista Fabio Motalli. Una combinata nordica che nell'ultimo periodo sta riscontrando nuovamente anche grande interesse dai corpi sportivi, tanto che Iacopo Bortolas è stato appena arruolato, mentre Domenico Mariotti ed Annika Sieff sono tesserati per le Fiamme Oro. Segno di un movimento in crescita e in salute, che punta con forza a Milano-Cortina 2026 e deve ricevere tutte le risorse possibili, professionali ed economiche, per permettere a questi giovani di esprimere al meglio le proprie potenzialità, accompagnarli verso un bel futuro. I giovani hanno dimostrato di esserci, ora però bisogna aiutarli nella fase più difficile, quella di crescita, perché emergere contro nazioni come Norvegia, Germania, Austria, Giappone ed altre, non è facile.

Infine gioirà da casa per questa medaglia anche Veronica Gianmoena, infortunatasi purtroppo martedì scorso. Dopo l'infortunio ci aveva scritto che almeno avrebbe avuto l'opportunità di tifare ancora di più per le sue compagne. Immaginiamo che l'avrà fatto ed oggi le avranno regalato un bel sorriso.

La FIS ha annunciato pochi minuti fa che a causa delle restrizioni del governo norvegese, le tappe di Coppa del Mondo di salto, combinata e sci di fondo, in programma in Norvegia a marzo sono cancellate.

Il Governo norvegese ha infatti annunciato oggi nuove restrizioni prorogando la chiusura dei confini nazionali fino al prossimo 1 marzo. Il ministro della Cultura, Abid Raja, ha spiegato a NRK: «Oggi abbiamo dato una risposta chiara; non ci saranno eccezioni fino al 1 marzo. Questo vale per tutti i settori in tutta la Norvegia. Abbiamo solo eccezioni per il personale sanitario e altri luoghi di lavoro socialmente utili».

La FIS ha preso atto della decisione del governo norvegese e ha immediatamente cancellato tutte le competizioni in programma, in quanto come da regolamento FIS, una gara va confermata trenta giorni prima del primo allenamento.

Non si svolgeranno quindi le ultime due tappe di Coppa del Mondo di sci di fondo, in programma a Holmenkollen e Lillehammer, salterà anche il RAW Air di salto con gli sci e la tappa di combinata nordica in programma ad Oslo. Niente da fare anche per lo sci alpino a Kvitfjell. 

La FIS ha aggiunto anche che presto annuncerà se ci sono sedi e date sostitutive non appena vengono confermate. Insomma il rischio che la stagione possa anche chiudersi ad inizio marzo è oggi molto alto. 

Queste le gare FIS Cancellate

FIS Cross Country World Cup 12-14 March 2021; Oslo and World Cup Finals 19-21 March 2021; Lillehammer
FIS Raw Air Ski Jumping Tournament; 12-21 March; Oslo, Lillehammer, Trondheim, Vikersund
FIS Nordic Combined World Cup; 11-14 March; Oslo
Audi FIS Alpine Men's World Cup; 4-7 March; Kvitfjell.

Le prime reazioni

Il presidente della Federazione Norvegese di Sci, Erik Røste, tra le righe è critico nei confronti di questa decisione, ma ha comunque commentato con garbo ed educazione. «Abbiamo rispetto per la decisione del governo, ma crediamo che avremmo potuto organizzare le gare di Coppa del Mondo in sicurezza. Lo crediamo perché la Coppa del Mondo si è svolta in 13 paesi, 66 destinazioni diverse e ha funzionato molto bene. Siamo in una situazione molto impegnativa, vediamo che il virus mutato si sta diffondendo anche in Norvegia, quindi rispettiamo la decisione del governo, ma ovviamente siamo delusi».

Gylda Westvold Hansen è la nuova campionessa del mondo under 20 di combinata nordica femminile. La norvegese aveva già ipotecato il successo questa mattina con una prestazione fantastica dal trampolino di Lahti. Sugli sci, nella 5km, non si è comunque limitata a controllare, ha sciato con i propri ritmi e tagliato il traguardo in trionfo con 1’05” di vantaggio sulla sua connazionale, Marte Leinan Lund, bravissima nel riuscire a resistere nel finale al rientro dell’austriaca Lisa Hirner, che come avevamo previsto stamane ha fatto la differenza sugli sci. Quarta piazza per la bravissima giapponese Yuna Kasai.

In quinta piazza un arrivo in volata che ha visto prevalere la giapponese Miyazaki sull’azzurra Daniela Dejori e la russa Kuzmina. La gardenese si è veramente ben comportata, andando oltre quella top ten che le avevamo pronosticato, dimostrando una ritrovata condizione sugli sci. Un bel segnale in ottica Mondiale di Oberstdorf. In top ten anche Annika Sieff, giunta nona a 2’05” dalla vetta. L’azzurra ha provato a tenere il ritmo delle migliori nella prima parte di gara per poi cedere nel finale, una vorsa perse le code di Hirner e le altre.

Ventesima posizione per Lena Prinoth, che ha chiuso a 3’54” dalla vincitrice, mentre la 2005 Greta Pinzani si è piazzata 28ª a 5’13”.

CLASSIFICA FINALE
1ª G. Westvold Hansen (NOR) 15’24.8
2ª M. Leinan Lund (NOR) +1’05.7
3ª L. Hirner (AUT) +1’31.9
4ª Y. Kasai (JPN) +1’31.9
5ª A. Miyazaki (JPN) +1’41.3
6ª D. Dejori (ITA) +1’42.3
7ª M. Kuzmina (RUS) +1’42.4
8ª E. Volavsek (SLO) +1’51.0
9ª A. Sieff (ITA) +2’05.1
10ª M.M. Flatla (NOR) +2’20.4

È festa polacca nella sprint in tecnica classica femminile che ha aperto il Mondiale Juniores nella freddissima Vuokatti, che ha accolto le atlete con -20 gradi. La squadra allenata da Justyna Kowalczyk ha vinto l’oro e il bronzo nella prima gara in programma. A conquistare il titolo mondiale è stata Monika Skinder, classe 2001, andata già cinque volte a punti in Coppa del Mondo, arrivando 15ª a Davos e 16ª a Ruka quando al via erano presenti tutte le migliori. La giovane polacca, quarta in qualificazione, ha mostrato una grande condizione nel corso delle batterie finali. In finale Skinder è andata subito all’attacco facendo ritmo e portando con sé la compagna di squadra Kaleta, miglior tempo in qualificazione, e la svedese Hansson. Le tre hanno staccato tutte le altre e sull’ultima salita Skinder è andata all’attacco, la svedese ha risposto mentre Kaleta ha perso qualche passo nella parte iniziale per poi rientrare poco prima dello scollinamento. Proprio con due poderose spinte prima di affrontare la discesa finale, Skinder ha preso quei metri di vantaggio che ha portato con sé fino al traguardo, mentre alle sue spalle Hansson e Kaleta si sono giocate il secondo posto, andato alla svedese per mezzo scarpone nella volata finale.

Già in semifinale le polacche avevano fatto un’ottima impressione ed avevano collaborato molto nel corso della batteria, portandosi con loro la russa Stepanova, qualificata alla finale come lucky loser. Facile primo posto anche per la svedese Hansson nella seconda batteria, nella quale si era imposta sulla finlandese Ryytty e la norvegese Melling, entrata in finale come lucky loser. In questa fase era stata eliminata il bronzo dello scorso anno, Siri Wigger. La giovanissima svizzera, classe 2003, non è apparsa ancora nelle migliori condizioni di forma, dopo aver saltato diverse gare nella prima parte della stagione. Eliminate anche la norvegese Heggen e la russa Nikolova.

Eliminata nei quarti di finale l’unica azzurra che ha superato il taglio della qualificazione, la giovanissima Iris De Martin Pinter, addirittura classe 2004. La giovane veneta si è battuta in una complicata terza batteria dei quarti di finale, piazzandosi al quarto posto alle spalle di Heggen e Melling, entrambe norvegesi, e della svedese Baangman. Alle spalle dell’azzurra l’altra svedese Rosenberg, tra le favorite dopo essere stata grande protagonista degli YOG della passata stagione. Con il suo 19° posto la veneta è sicuramente promossa.  

Oltre a Rosenberg, l’altra sorpresa dei quarti di finale era stata l’eliminazione della russa Baranova, uscita come sesta nella sua batteria dopo essere stata addirittura terza in qualificazione. Problemi di materiali? Il dubbio viene vista la clamorosa controprestazione.

Mentre a Vuokatti si assegnavano le prime medaglie del Mondiale Juniores di sci di fondo, a Lahti iniziava quello di salto e combinata nordica. In programma questa mattina, infatti, i salti di prova ed i PCR delle gare maschile e femminile.


Per l’Italia le cose sono partite subito bene in campo femminile, grazie all’ottima prestazione di Annika Sieff, che ha concluso al secondo posto il salto mattutino. Meglio di lei soltanto la grande favorita per la medaglia d’oro, la norvegese Gyda Westvold Hansen, classe 2002. A fare la differenza, la misura del salto. Addititura la norvegese, unica ad aver saltato da gate 17 mentre le altre l’hanno fatto dal 19, è arrivata a 90 metri, saltando 2,5 metri più lungo dell’azzurra. La cugina di Johaug è apparsa anche in crescita sull’atterraggio ma ha perso qualcosa in compensazione, avendo saltato evidentemente con condizioni migliori. Tra le due ci sono quindi 11” di differenza, a certificare la grande prestazione dell’italiana, che spera di confermarsi anche domani in gara.

In terza piazza la 2001 Marte Leinan Lund, staccata di 36”, mentre in quarta posizione troviamo la giovane 2004 giapponese Yuna Kasai. Solo sesta Lisa Hirner, una delle favorite per le medaglie, che non ha trovato la misura e se venisse utilizzato il PCR partirebbe a 1’12” dalla testa. Undicesima la giapponese Miyazaki, un’altra da tenere d’occhio per le medaglie, come è indietro invece la tedesca Jenny Nowak, quindicesima. 13ª posizione per l’altra italiana in gara, Daniela Dejori, staccata di 1’29”. Vista la sua competitività sugli sci, se si utilizzasse il PCR l’azzurra potrebbe recuperare diverse posizioni. Squalificata per tuta irregolare Lena Prinoth, mentre non ha saltato Greta Pinzani. Alla giovane 2005 non sono arrivati gli sci, un problema che hanno avuto diverse squadre. Fortunatamente gli sci le sono arrivati e la giovane azzurrina potrà oggi potrà provare il trampolino essendo stata inserita nell'allenamento delle saltatrici. Una bella notizia, almeno Pinzani potrà togliersi la soddisfazione di gareggiare in un Mondiale alla sua giovanissima età.
Ricordiamo che in questa gara sono presenti quasi tutte le atlete che si giocheranno presumibilmente le medaglie mondiali anche ad Oberstdorf, se si escludono Tara Geraghty-Moats, la grande favorita, e la giapponese Anju Nakamura, oltre all'azzurra Veronica Gianmoena.

Per quanto riguarda il PCR maschile, il miglior azzurro è stato Jacopo Bortolas, avanti ai compagni già lo scorso weekend in FIS Cup. L’atleta delle Fiamme Gialle ha chiuso 31°, di poco avanti ai suoi compagni Domenico Mariotti e Stefano Radovan, rispettivamente 34° e 36°.

In testa il grandissimo favorito per la medaglia d’oro, l’austriaco Johannes Lamparter, già salito sul podio in Coppa del Mondo e certamente uno dei giovani emergenti più interessanti nel panorama internazionale della combinata nordica. L’austriaco è stato autore di un ottimo salto, che gli ha permesso di chiudere davanti al francese Matteo Baud, anch’egli autore di una bella prestazione. Terza piazza ancora per un austriaco, Einkemmer, mentre quarto ha concluso il 2003 statunitense Malacinski, capace di mettersi alle spalle il norvegese Skoglund. Ottima la prestazione complessiva del team austriaco, che ha piazzato tutti i suoi quattro atleti nelle prime otto posizioni.

Ricordiamo che la gara femminile si svolgerà domani: salto alle 12.00 e inseguimento da 5 km alle 15.00. Gli uomini gareggeranno invece giovedì ma sempre agli stessi orari: salto alle 12.00 e inseguimento da 10 km alle 15.00.

CLASSIFICA PCR FEMMINILE: CLICCA QUI

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